Soldini alla prima regata oceanica col trimarano “volante”, la situazione

Giovanni Soldini è partito per la prima regata oceanica a bordo del trimarano “volante” Maserati Multi70, la RORC Transatlantic Race.

Al momento si trova in seconda posizione, dentro ad un fronte esteso, a circa 250 miglia di distanza dal grande rivale Phaedo3, già detentore del record della regata nella categoria multiscafi e che viaggia ad una velocità costante oltre i 20 nodi.

Comunicato stampa del team Maserati:

MASERATI MULTI70: PARTITA LA PRIMA REGATA OCEANICA PER GIOVANNI SOLDINI SUL TRIMARANO VOLANTE

Giovanni Soldini e il suo equipaggio hanno iniziato oggi, a bordo del tecnologico trimarano Maserati Multi70, la RORC Transatlantic Race.
2865 miglia per attraversare l’Atlantico da Lanzarote (Canarie) a Grenada (Mar dei Caraibi). Il record dei multiscafi della regata da  migliorare è quello di Phaedo3, stabilito lo scorso anno con un tempo di 5 giorni, 22 ore, 46 minuti e 3 secondi.

Soldini Maserati Trimarano RORC

Alle ore 13.00 italiane (12.00 a Lanzarote) del 26 novembre è partita la RORC Transatlantic Race che fra i 14 iscritti vede in corsa Maserati Multi70 e il Team capitanato da Giovanni Soldini, impaziente di correre questa prima regata oceanica.

La situazione meteo che si prospetta non è ancora definita chiaramente, anche perché i modelli americani ed europei non concordano e sono in rapida evoluzione.
«La transoceanica che ci aspetta è strana: siamo venuti qui per correre una regata caraibica – quindi alta pressione, Aliseo, vento stabile – e invece la situazione meteo è completamente diversa», commenta Giovanni Soldini in uscita dal Marina di Lanzarote. «Ci sono varie depressioni tropicali con fronti molto a Sud».

La partenza della RORC Transatlantic Race per Maserati Multi70, il suo diretto antagonista Phaedo3 e il resto della flotta è stata caratterizzata da 8 nodi di vento da SW al traverso. Passato il canale a Sud di Lanzarote, la navigazione sarà di bolina con vento in rinforzo verso sera.

«Non vediamo l’ora di poter volare in oceano», conclude Giovanni Soldini. «Siamo contenti di fare questa regata che per noi è un passaggio importante: dopo tre mesi di ricerche e sviluppo è la prima volta che riusciamo a navigare in oceano in assetto volante almeno da una parte. Speriamo di capire tante cose misurandoci con l’oceano e di fare dei passi avanti».

La RORC Transatlantic Race, giunta quest’anno alla terza edizione, prevede una rotta di 2865 miglia da Lanzarote (Canarie) a Grenada (Mar dei Caraibi). In corsa 14 barche divise fra Irc, Class 40 e Mocra Multihull. Il record dei multiscafi è quello stabilito dal trimarano Phaedo3 lo scorso anno con un tempo di 5 giorni, 22 ore, 46 minuti e 3 secondi.

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Christian Grande firma il nuovo rivoluzionario Sacs Rebel 47

Comunicato stampa:

CHRISTIAN GRANDE
IN COLLABORAZIONE CON SACS PER IL NUOVO REBEL 47
UNA RIVOLUZIONE NEL MONDO DEI RIBs

Rebel 47 è inizio. Rebel è fuga dalle convenzioni tecnologiche e formali che da troppo tempo vincolano il mondo RIB. Rebel si staglia con forme delicatamente scolpite, cesellate nella materia, che regalano un’estetica pulita e al contempo ricca di sinuosità serpentine, e convivono con tenui angoli e spigoli appena percettibili.

Rebel 47 è equilibrio e purezza minimale che esprime, così nei dettagli come nella visione d’insieme, un’anima agguerrita e combattiva, degna del primogenito di una nuova gamma destinata a distinguersi e a primeggiare.

Sacs Rebel Christian Grande

Tutto nel Rebel 47 esprime il suo “spirito ricreativo” e crea una nuova ed eccitante esperienza di navigazione grazie al distintivo tocco di Christian Grande, il designer che ha saputo esaltare le linee di Sacs Strider in termini di innovazione, look, selezione di materiali e disposizione degli spazi.

Nelle parole di Christian Grande, ideatore e progettista di Rebel, si percepisce il forte stacco con il passato e la proiezione verso il futuro: “progettando Rebel ho voluto creare uno strappo, più concreto che provocatorio, con gli schemi usuali, e per farlo ho da subito pensato al concetto di “ribelle”, di predatore solitario o parte di una elitaria tribù… una tribù che non si adegua, che non si piega alla convenzioni né che vuole con queste convivere. Quando penso a Rebel, e ai suoi futuri fratelli maggiori o minori, è proprio l’idea di un codice tribale, di un circolo chiuso, di una forte tribù, appunto, quella che per prima mi ha ispirato e che ispirerà i modelli futuri”.

MAGGIORI DETTAGLI SUL REBEL 47

TECNOLOGIA INNOVATIVA DEI TUBOLARI
Rebel 47 è forte di un’innovativa tecnologia che, mantenendo solo le qualità del RIB, consente un aumento e un migliore utilizzo degli spazi di bordo, senza compromettere prestazioni e sicurezza tipiche della categoria. Rebel non appartiene, in realtà, ad alcuna categoria. E’ il primo esemplare di una famiglia di imbarcazioni inedite, dall’identità unica e diversa.

I solidi tubolari a sezione-D non sono gonfiati ad aria ma realizzati in un innovativo composto di schiume modellabili e materiali plastici hitech anti collisione, rivestiti in Neoprene Hypalon.
In linea con il design scolpito e funzionale dell’imbarcazione, i tubolari mantengono il loro ruolo attivo nel progetto idrodinamico conservando tutti gli attributi positivi dei convenzionali gommoni.

Il risultato è un’imbattibile durata nonché una guida “asciutta e protetta”, unica ed una maggiore stabilità sia in navigazione sia all’ancora.

Sacs Rebel Christian Grande

DUE VERSIONI
L’estremamente versatile Rebel 47 sarà disponibile in due diverse configurazioni.
Una “protected version” ed una “Mediterranean” caratterizzata da un layout classico all-in-line. Nella prima versione lanciata, la Mediterranean, Rebel, grazie ai suoi bordi alti e al suo ampio parabrezza “U shaped”, permette agli ospiti a bordo di sistemarsi nel salottino come all’interno di una limousine. Dalla plancetta di poppa, passando per uno spazioso prendisole, gli ospiti godono inoltre di un libero accesso alla prua.
L’irrinunciabile angolo bar, unito ad un’accogliente decor, completo di macchina per il ghiaccio, frigoriferi e perfino di una piastra di cottura (disponibile in tutte le opzioni), è nascosto all’interno di un mobile elegante, funzionale e moderno – assicurando momenti indimenticabili.

EXTRA SPAZIO ED EXTRA COMFORT
L’addizionale larghezza realizzata tramite i tubolari “D-Shaped”, crea ampie zone di passaggio che si estendono fino alla prua.
I gunnels protettivi dotati di maniglie riducono la sensazione di esposizione e rafforzano il senso di sicurezza nei movimenti all’interno del gommone anche alle velocità più elevate.
Nell’area di prua, superato l’ampio prendisole, si trova la splendida zona relax completa di due chaise-longues ergonomiche, decisamente la posizione più comoda e divertente a bordo.
La spaziosissima plancetta di poppa è disponibile anche nella versione idraulica mentre, al di sotto del prendisole, un ampio gavone può contenere una serie di toys nonché un tender gonfiabile arrotolato.

INTERNI
Il ponte inferiore è caratterizzato da un’altezza senza precedenti nella categoria e da un’incredibile armonia cromatica tra la luce del legno di Rovere e il colore scuro del Wengè, realizzando un ambiente incredibilmente raffinato. A poppa, un grande letto queen size accoglie gli ospiti nell’elegante e funzionale cabina armatoriale, estremamente confortevole grazie alle tonalità cromatiche e agli straordinari volumi.

A prua, una seconda cabina doppia, dotata di un bagno moderno con doccia e WC separato, completa gli spazi interni.

Chi è Christian Grande
Christian Grande è uno dei più giovani designer italiani ad essere già entrato nel palmares dei nomi di riferimento dello yacht design, cominciando sin dal 1992 a concepire imbarcazioni innovative e spesso “coraggiose”, e successivamente riconosciute quali pietre miliari del design nautico. Christian sino ad oggi ha al suo attivo più di 100 progetti di yacht portati a compimento, e ha ottenuto oltre 15 awards internazionali.
Ha inoltre collaborato per brand come Sacs e Sanlorenzo oltre a curare stile e design di tutta la gamma Invictus Yacht.

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Christian Grande DesignWorks
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Vendée Globe, collisioni e avarie riducono ancora il gruppo

Sono trascorse tre settimane dalla partenza della Vendee Globe, l’intera flotta ha ormai passato la zona equatoriale.

Le posizioni ad oggi registrate evidenziano una netta differenza tra il gruppo di testa, composto da sei scafi che hanno appena doppiato il Capo di Buona Speranza, altre cinque imbarcazioni che si apprestano a doppiarlo ed il gruppo che lotta ad una distanza di oltre 3000 miglia dai primi.

La classifica conferma, almeno per ora, il vantaggio per gli scafi dotati di foils, anche se la quarta e sesta posizione sono occupate da imbarcazioni senza questo dispositivo, rispettivamente <SMA> e <Quéguiner – Leucémie Espoir>.

Vendée Globe Capo di Buona Speranza

Lo skipper Alex Thomson, autore di un’ottima prestazione sebbene vittima di una collisione che ha procurato la rottura di uno dei foil, ha sfiorato per un soffio il record di traversata sino all’Equatore ed è stato ora superato da Armel Le Cléac’h.
<Banque Populaire VIII> e <Hugo Boss> navigano molto vicini nell’area dei Quaranta Ruggenti, separati da una distanza inferiore a 3 miglia.

Purtroppo si registrano ancora altre avarie:
– Tanguy de Lamotte (rottura dell’albero) sta tornando a Les Sables d’Olonne
– Bertrand de Broc (collisione con danni allo scafo) si ritira
– Vincent Riou (danni da collisione) si ritira
– Jérémie Beyou, ora al quinto posto, procede con difficoltà a causa di avaria al sistema satellitare per le informazioni meteo

Non parliamo solo dei primi, accendiamo un faro anche sul gruppo più distanziato, dove veri marinai lottano a prescindere dalla disponibilità delle dotazioni dipendenti dal budget economico, soddisfatti della loro prestazione nella speranza di concludere l’impresa: il giro del mondo in solitario.

Bertrand de Broc Vendèè Globe
Bertrand de Broc ©Jean-Marie Liot / DPPI / Vendèe Globe

Varato “Oscar3”, il primo dei Mylius 65’ di nuova generazione

Comunicato stampa:

Varato “Oscar3”, primo nuovo Mylius 65’

Sabato 19 novembre, nel Marina di Cala de Medici a Rosignano Solvay (LI), in una festosa cerimonia sotto un intenso ma beneaugurante acquazzone è stato varato il nuovo Mylius 65’ “Oscar3”.

Oscar3 è il primo Mylius 65’ di nuova generazione ad essere varato, in versione Flush Deck (FD), con scafo grigio scuro e coperta grigio ghiaccio, mentre altre due barche sono già in costruzione (una in versione Flush Deck ed una in versione Raised Saloon). Lungo 20,20 m, larga 5,25 m, con una superficie velica (in bolina) di 258 mq, grazie alla costruzione interamente in carbonio, il nuovo Mylius 65’ ha un dislocamento di solo (circa) 20 tonnellate, notevolmente inferiore a quello di tutte le barche della sua categoria. Rappresenta quindi un perfetto esempio di fast cruiser-racer Mylius, con interni ed impianti assolutamente da crociera, ma pronta a regatare intensamente .

Armatore è l’Architetto Aldo Parisotto, ex armatore del Mylius 50’ “Oscar2” e titolare della “Parisotto + Formenton Architetti”. Forte della sua esperienza di Interior Design, anche per la nautica, l’Arch. Parisotto ha collaborato con Aberto Simeone, progettista di tutti i Mylius, con un confronto ed una “contaminazione” di gusti ed esperienze che hanno portato alla sperimentazione ed innovazione nel layout, nei dettagli e nei materiali di arredo della barca. Oscar3, quindi, si presenta come una barca innovativa e diversa, pur all’interno dello “Stile Mylius”.

Mylius 65 Oscar3

Il progetto, come sempre firmato da Alberto Simeone coadiuvato dall’Ufficio Tecnico Mylius, rappresenta un’evoluzione delle carene dei precedenti 60’-65’ del cantiere: il nuovo 65’, infatti, presenta un miglior rapporto tra superficie velica e dislocamento e una maggiore lunghezza al galleggiamento in rapporto alla lunghezza f.t. La nuova carena è anche sensibilmente più larga delle precedenti specie nelle sezioni poppiere, con baglio massimo arretrato, promettendo migliore stabilità di forma, performance nelle andature portanti e stabilità di rotta alle alte velocità.

Mylius 65 Oscar3

La costruzione rigida e leggera, come per tutti i Mylius, è interamente in sandwich di fibre di carbonio, unidirezionali e multiassiali, con anima in PVC espanso a densità differenziata – salvo alcune zone con laminazione “solida”, in matrice epossidica con tecnica del sottovuoto (vacuum-bag) e “post cura”. Il dimensionamento di tutte le strutture è a norma ISO 12215, con coefficienti strutturali anche maggiori della norma, integrato con calcolo ad elementi finiti (FEM). La laminazione del guscio e delle strutture è verificata nelle varie fasi tramite controlli NDT ad ultrasuoni. Il timone ha l’asse in laminato solido in carbonio e la pala in sandwich di carbonio. La chiglia è in Weldox 700, fresata a controllo numerico, con bulbo in piombo.

La coperta è interamente rivestita in teak, incollato sottovuoto. Il winch della scotta randa è montato su colonnina centrale, mentre i winch primari e di manovra sono sistemati sulle estremità poppiera delle panche, dove sono rimandate anche tutte le manovre provenienti dall’albero, che corrono sottocoperta completamente recessate. Il piano di coperta si presenta dunque estremamente pulito e libero, anche grazie all’eliminazione delle rotaie trasversali, sostituite da un sistema volante di barber per i fiocchi da regata, che lascia liberi i passavanti – mentre è presente la rotaia per il fiocco autovirante da crociera. Gennaker ed altre vele asimmetriche possono essere murati sulla delfiniera fissa, che funge anche da musone dell’ancora.

L’armo è con crocette acquartierate e sartie a murata; l’albero è in carbonio “alto modulo”, con sartiame in PBO, della Hall Spars; le vele sono della North Sails, curate da Andrea Casale. L’attrezzatura di coperta è della Harken e Ubi Maior.

Gli interni sono in eucalipto affumicato e rovere a poro aperto. La dinette è un grande open space, pulito, essenziale e molto luminoso, con divani contrapposti in ultraleather color “mastice”. La zona armatoriale, cui si accede tramite una porte scorrevole in carbonio, è concepita come una grande suite: il corridoio è rivestito con la stessa pelle dei divani e l’allestimento della cabina armadio riprende in chiave contemporanea, nei materiali, finiture ed accessori, i temi delle valigerie da viaggio; la zona bagno è divisa in due parti, con doccia separata sul lato destro; il letto matrimoniale è sulla paratia di prua. A poppavia della scala sul lato sinistro troviamo la cucina, con un piano di lavoro estremamente spazioso, anche grazie alla soluzione e del lavabo sistemato sul lato opposto del corridoio, sotto la scala. Sul lato destro della barca troviamo invece il tavolo da carteggio e la cabina equipaggio, attrezzata con 2 letti sovrapposti. A poppavia ci sono due cabine ospiti gemelle, ciascuna con bagno e doccia dedicati. La cala vele è attrezzata con un piccolo wc e lavabo/doccia, mentre a poppa è possibile alloggiare un tender di 2,70 m.

Per quanto riguarda impianti ed attrezzature, l’impianto elettrico è basato sul “Masterviews system” della Mastervolt, che permette il controllo e la gestione di tutte le utenze di bordo, sia dal pannello “touch screen” che tramite connessione remota; strumentazione elettronica e pilota automatico sono della B&G, con le innovative funzioni di diagnostica wireless integrata, mentre il motore è uno Yanmar da 160cv. La barca è anche dotata di aria condizionata, dissalatore, elica di prua, generatore, lavastoviglie, ecc.

Mylius 65 Oscar3 DIsegno

Il cantiere Mylius Yachts ha attualmente in costruzione altri due Mylius 65’ (uno in versione Flush Deck ed uno in versione Raised Saloon) e tre Mylius 76’ (due Flush Deck ed un Deck Saloon), confermandosi così come uno dei cantieri più attivi al mondo nel mercato dei “luxury fast cruiser-racer”, nel range da 20 a 24 metri.

Mylius 65 Oscar3 Scheda Tecnica

Per ulteriori informazioni su Mylius Yachts, si prega di visitare il sito www.mylius.it

Podenzano (PC), Italy – Nov. 2016

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Baglietto presenta il nuovo 41m V-Line

Comunicato stampa:

BAGLIETTO PRESENTA IL NUOVO 41m V-LINE
DISEGNATO DALLO STUDIO SANTA MARIA MAGNOLFI

La Spezia, Novembre 2016 –  Dopo la positiva stagione dei Saloni europei che ha visto il successo delle due ultime costruzioni di 46m e 54m, il Baglietto 46m Fast ed il MY Unicorn, e il concretizzarsi della firma del contratto di vendita del primo MV19, Baglietto continua nella direzione intrapresa di rafforzare il marchio sui diversi mercati anche tramite lo sviluppo di nuovi prodotti, nati soprattutto dalla interpretazione di requisiti e desideri specifici di alcuni armatori, presentando anche al mercato americano le sue ultime novità.

La nuova V_LINE, una linea di imbarcazioni tra i 40 ed i 55 metri caratterizzate da linee moderne e prua verticale prende così sempre più forma. Ai progetti dei due importanti studi di design italiani – Francesco Paszkowski Design e Hot Lab, già anticipati durante la fiera di Monaco, si aggiunge una terza firma, quella dello studio Santa Maria Magnolfi con 2 nuovi design di 41m e 50m dislocanti e semidislocanti in acciaio e alluminio. Due progetti fortemente distintivi che trovano ispirazione nella storia e nello stile iconico, elegante e rigoroso di Baglietto.

Baglietto 41m V-Line

“Gli ultimi mesi hanno segnato una grande accelerazione nel processo di rinnovamento della nostra produzione sempre nel rispetto della nostra tradizione – commenta Michele Gavino, Managing Director di Baglietto –  Ci piace affiancare  Francesco Paszkowski, il nostro designer di riferimento, che ha scritto e continuerà a scrivere pagine illustri della storia del brand, anche firme nuove e giovani che possano approcciare il nostro marchio con uno sguardo fresco, reinterpretandone la personalità senza perdere di vista il legame indissolubile con la sua storia e la sua identità”.

Baglietto 41m V-Line di Santa Maria Magnolfi

Linee rigorose, prive di manierismi caratterizzano lo scafo di questo 41m, elegante e armonioso grazie anche alla sheer line continua che da prua a poppa slancia i volumi e ne armonizza i profili.

Gli esterni sono caratterizzati da enormi spazi comuni, in totale più di 300mq ripartiti sui 3 ponti. Il sundeck è di circa 60mq ed è dotato di prendisole e lettini. L’upper deck occupa una superficie di ca. 155 mq. A prua della timoneria troviamo uno spazioso divano a C che affaccia sul grande prendisole con piscina, creando una vera e propria zona giorno da cui godere di aria e splendida vista. Un’ampia zona prendisole anche a poppa del main deck.

Gli interni sono ampi, con grandi vetrate spesso a tutta altezza. In particolare, il salone sul main deck è stato pensato collocando la zona pranzo in posizione baricentrica tra interni ed esterni, dando la possibilità di viverla sia come elemento interno, come da tradizione, o come ponte verso gli esterni, aprendo totalmente la vetrata che separa il salone dal pozzetto. In questo modo è stato possibile spostare il salone vero e proprio più verso prua, sfruttando quindi totalmente la larghezza del volume.

Baglietto 41m V-Line

“Nel progettare questo 41m abbiamo avuto l’onore e l’onere di confrontarci con stilemi ed elementi storici di Baglietto quali i 2 oblò tondi sul main deck che ricordano l’irripetibile 20m o i vetri curvi angolari del volume della timoneria che non possono non richiamare il primo Ischia, tenendo comunque sempre vivo lo spirito unico e risoluto che ha reso speciale questo marchio nei decenni” commenta Federico Santa Maria.

Lo studio di carena di tutti i progetti è dell’engineering Baglietto. Le imbarcazioni, tutte sotto le 500 tonnellate (340 GRT), saranno motorizzate con 2 motori Cat C32 ACERT che le spingono ad una velocità massima di 15 nodi ed una di crociera di 11 nodi.

Oltre che nella ricerca e sviluppo prodotto, il cantiere Baglietto ha previsto importanti investimenti anche nelle strutture operative e nelle risorse umane per un valore totale di ca. 12 milioni di € entro il 2020. Dopo lo stanziamento di 20 milioni negli ultimi 4 anni per la costruzione di 2 nuovi capannoni e l’adeguamento ai migliori standard costruttivi dell’intero impianto produttivo, il progetto di rinnovamento del cantiere prevede ora, tra l’altro, la costruzione di un terzo capannone per imbarcazioni fino a 65m ed una nuova darsena coperta.

Baglietto 41m V-Line

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Il Cantiere Baglietto:
Il Cantiere Baglietto spa, con sede a La Spezia, è specializzato nella costruzione di nuove imbarcazioni plananti in alluminio da 35 a 50 metri e megayacht dislocanti superiori ai 40 metri in acciaio e alluminio a cui si affianca anche un’attività di refitting e ricostruzioni navali di assoluta eccellenza oltre alle costruzioni militari, con il marchio Baglietto Navy, antica tradizione del marchio del “Gabbiano”. Esteso per oltre 35.000 mq e affacciato in pieno Golfo dei Poeti, area strategica per il traffico dei megayacht nell’area Tirrenica, il cantiere ha completato un importante progetto di ricostruzione che ha previsto significativi interventi sia nelle strutture produttive che commerciali. Il cantiere Baglietto oggi può offrire ai suoi clienti un full range di prodotti tra i 35m ed i 65m nei segmenti plananti (la linea FAST, che include, oltre ad un’imbarcazione open di 44m, un 35m, un 43m ed un 46m) e dislocanti (di 44m, 48m, 48m Explorer, 55m e 62m) cui si aggiunge la linea “tender” degli MV di 13 e 19m.

Contatti stampa:

Ufficio Stampa Baglietto
Raffaella Daino rdaino@baglietto.com
tel. +393481535373

Twentytwenty
Nicoletta Fabio nicoletta.fabio@twentytwenty.it
tel. +39 02.8310511

Columbus Tomahawk 52m: il nuovo explorer concept rivoluzionario

Comunicato stampa:

COLUMBUS TOMAHAWK 52 M – EXPLORER 499 GT

  • Un explorer concept rivoluzionario
  • Pensato come una nave per qualità tecniche e di tenuta al mare e come yacht per comfort a bordo
  • Un progetto total custom
  • I volumi extra-large ospitano le più estese aree beach e toys di sempre

Columbus Tomahawk 52m

Columbus Yachts, brand di Palumbo Group S.p.A., è lieta di svelare il Columbus Tomahawk 52m, il nuovo explorer concept – presentato nella versione 499GT.

L’explorer vessel ha un design squisitamente italiano. Marco Casali ha progettato il nuovo concept partendo dall’esperienza e dall’eredità di Palumbo Group nella costruzione navale.

Columbus Tomahawk è pensato come una nave per valori tecnici e di tenuta al mare. Lo scafo, direttamente sviluppato da un’esperienza di ricerca navale (da Insenaval), è stato studiato in modo da garantire la migliore tenuta di mare e stabilità in ogni condizione climatica del mondo.

Il nome “Tomahawk” – che riprende quello dell’ascia da battaglia dei Nativi d’America – dà alla prua la sua particolare forma: studiata per garantire un favorevole impatto con il mare, richiama – allo stesso tempo – la forza e il profilo di questa antica e solida arma.

Il design di questo explorer vessel, dalle sue linee marcate si unirà ai migliori spazi per gli ospiti, in cui si troveranno massimi dettagli di lusso con il comfort di spazi unici, sia per la posizione che per dimensione.

Il Tomahawk è un concept che potrà essere sviluppato in misure da 40 a 100 metri: un full custom un design, in grado di rispondere a tutti i desideri del proprietario su una piattaforma tecnica imbattibile.

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Il designer Marco Casali riferisce: “Tomahawk è concepito come uno yacht all’interno di una nave per le sue caratteristiche di comfort di bordo. La cabina armatoriale (75mq) si trova direttamente a prua con finestre anteriori, di fronte a una terrazza privata di 21 mq con tavolo prendisole e vasca idromassaggio. Il tutto con vista completa per 180 gradi e totale privacy. La zona ospiti nel ponte inferiore è collegata direttamente alla gym-spa area beach club con finestrature che si affacciano sul beach club. Gli ospiti e il proprietario possono raggiungere direttamente la spiaggia, la piscina e il mare senza passare attraverso i saloni. Una sala da pranzo esclusiva si trova a prua con un American bar e uno spazio cinema/karaoke. Anche la zona equipaggio è più grande rispetto agli standard comuni, incentrandosi sulla qualità dello spazio“.

I volumi – extra large – sono chiaramente dedicati per ospitare la più grande beach area (200 mq su 3 livelli) e un magazzino per tutti i tipi di sea-toy di sempre. Il ponte a poppa dà direttamente sul mare con la possibilità di ospitare fino a 2x12mt tender. 4 jet sky e un sottomarino o più moto d’acqua possono essere stivati nel garage sottostante con gommoni e toys. Un garage di prua dà spazio a un tender supplementare e vari giochi d’acqua.

Completamente libera, l’area rivela una grande piscina (6×2,5 m) a tutta altezza e con grande spazio che potrebbe ospitare 3/4 di un campo da basket (9x7m). Questa zona potrebbe essere chiaramente gestita con tavoli free standing, prendisole e divano o potrebbe essere un grande parco giochi.

La gru per tender e sottomarini è studiata anche per mantenere sollevato un ombrellone per far ombra a una grande parte della zona della spiaggia.

Tra le altre caratteristiche che rendono unico il progetto, va sottolineata anche l’opportunità di ospitare un eliporto compatibile MCA nel ponte superiore, con accesso diretto alle scale principali, insieme a una cabina pilotaggio allargata studiata per offrire una perfetta visibilità per l’ormeggio e la navigazione in qualsiasi area.

BREVE SCHEDA

Lunghezza: 51,3 m
Larghezza max: 10,25 m
Immersione a pieno carico: 2,70 m
Velocità di crociera: 14 nodi
Velocità max: 15,5 nodi

Grosse Tonnage: 499 GT

Dislocamento a pieno carico: 540 ton
Autonomia a 12 nodi: 4000 mn
Motori: 2 x MTU 12V4000 M53R 1140KW@1600 giri/m

Riserva carburante: 100.000 lt
Riserva acqua: 20.000 lt
Acque grigie/nere: 20.000 lt

Cabine ospiti e armatore: 5/10
Materiale di costruzione: Acciaio e Lega di alluminio
Architetto navale: Insenaval/ Palumbo Group
Exterior design: Marco Casali/Palumbo Group
Interior Designer: Marco Casali/Palumbo Group

Classificazione: American Bureau of Shipping Croce di Malta A1, Yachting Service, AMS,, ACCU Compliance LY3

Columbus Tomahawk 52m

PRESS OFFICE
Sand People Communicationwww.sandpeoplecommunication.com
Gianluca Poerio m.+39 338 3389563 – g@sandpeoplecommunication.com – Skype: gianluca.poerio
Silvia Montagna m.+39 349 4297403 – s@sandpeoplecommunication.com – Skype: silvia.montagna9

Palumbo Group S.p.A.
www.columbusyachts.it
www.palumbogroup.it
Daniela Spinelli – marketing manager – d.spinelli@palumbogroup.it
marketing@palumbogroup.it

H240, l’idrogeneratore di nuova generazione per l’autonomia elettrica

Save Marine Idrogeneratore H240La scorsa settimana Sviluppo Nautico ha visitato il METS Trade 2016 tenutosi ad Amsterdam.

Alcuni prodotti esposti hanno attirato la nostra attenzione, tra i quali in particolare l’idrogenetore H240 dell’azienda francese Save Marine.

L’idrogeneratore è una soluzione ecologica ed economica per ottenere l’autonomia elettrica a bordo, dal momento che sfrutta un’energia inesauribile: la forza esercitata sull’acqua dalla barca in navigazione o anche alla fonda (con una corrente di almeno 3 nodi).

La particolarità di questo modello è la capacità di produrre energia a partire da flussi d’acqua a bassa velocità, rendendolo particolarmente adatto alle barche da crociera che navigano abitualmente tra 3 e 10 nodi.

Save Marine Idrogeneratore H240 Potenza prodottaTutto ciò grazie a soluzioni innovative, tra cui un nuovo modo di disporre magneti e bobine, l’aggiunta di un sistema Venturi e una tecnologia che rimpiazza le bobine tradizionali.

L’H240 è un sistema totalmente autonomo e adattabile alla maggior parte delle imbarcazione, con un’installazione facile e veloce, è leggero (10kg) e costruito con componenti adatti all’ambiente marino. La turbina è carenata e si alza in caso di impatto, mentre l’elettronica, protetta da un fusibile, regola automaticamente la carica delle batterie.

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L’avventura epica di Spithill a bordo del catamarano da 46 piedi con foil

Il campione della Coppa America ha affrontato onde enormi per riuscire a navigare da New York alle Bermuda.

Jimmy Spithill e il suo equipaggio hanno dato dimostrazione delle loro straordinarie capacità nel condurre il loro catamarano “F4” Team Falcon per oltre 1.065 chilometri di mare aperto.

Lo skipper del Team Oracle USA ha dovuto attendere pazientemente il via libera, con la partenza per l’oceano rinviata più volte a causa di un uragano e dei venti di tempesta.

Jimmy Spithill and crew test-sail the F4 race yacht with Team Falcon in New York, NY, USA on 22 October, 2016.

Il tempo è migliorato il 5 novembre, quando Spithill e il suo team, composto da Shannon Falcone, Roma Kirby, Tommy Loughborough, Cy Thompson ed Emily Nagel (delle Bermuda), sono potuti salpare da New York.

Sfortunatamente per loro, le condizioni meteo sono ben presto peggiorate e hanno dovuto combattere con le unghie e con i denti per affrontare onde alte 8 metri e fenomenali venti da 35 nodi.

Per fortuna, grazie agli otto mesi impiegati nella progettazione, il primo catamarano da 46 piedi dotato di hydro-foil è stato in grado di superare queste onde pericolose.

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Jimmy Spithill tests his F4 race yacht with Team Falcon in Newport, Rhode Island, USA on 24 September, 2016.

Alla fine sono riusciti a completare il viaggio da New York, la prima città degli Stati Uniti ad ospitare la Coppa America nel 1870, alle Bermuda, dove si svolgerà la 35° Coppa America nell’estate del 2017, in 66 ore. L’australiano Spithill ha rivelato: “Siamo passati dallo spingere la barca alle massime prestazioni ad una navigazione in modalità di sopravvivenza”.

“Queste erano le onde più alte che io abbia mai affrontato con un multi-scafo, e spero di non ripetere di nuovo questa esperienza!”

“Volevo spingere me stesso fino oltre il limite, mentalmente e fisicamente, perché la Coppa America dell’anno prossimo sarà più dura, difficile, combattuta ed imprevedibile di qualsiasi sfida io abbia mai affrontato”.

“Mi piace sfidare Madre Natura. Occorre essere pronti a tutto: Madre Natura può essere volubile e, quando cambia faccia, può essere meravigliosa quanto terrificante“.

Jimmy Spithill onboard the F4 race yacht during a test-sail with Team Falcon in New York, NY, USA on 22 October, 2016.

Shannon Falcone ha aggiunto: “In 72 ore, abbiamo sperimentato quello che molti skipper affrontano in un’intera carriera. Sono rimasta davvero colpita dal modo in cui la squadra ha affrontato le avversità”.

Infine Nagel ha dichiarato: “Non riuscivo a credere di essere  su una barca con i ragazzi del Team Oracle e Shannon. La curva di apprendimento, con quel tipo di esperienza, è semplicemente incredibile”.

Dainese rivoluziona la sicurezza in mare insieme al Team New Zealand

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Comunicato stampa:

DAINESE RIVOLUZIONA LA SICUREZZA IN MARE INSIEME A EMIRATES TEAM NEW ZEALAND

Milano, EICMA 2016, 9 Novembre 2016 – Il Gruppo Dainese sale a bordo di Emirates Team New Zealand per la Coppa America 2017 con il nuovo SEA-GUARD, indispensabile per la protezione dell’equipaggio durante le regate.

Lo storico marchio italiano Dainese ha annunciato la partnership con Emirates Team New Zealand nel corso della conferenza stampa durante EICMA 2016 – Esposizione Mondiale del Motociclismo – confermando così il suo impegno nella ricerca di soluzioni innovative per la protezione negli sport dinamici.

Dainese sceglie Emirates Team New Zealand, da sempre all’avanguardia nel panorama velico internazionale, per esplorare un nuovo settore. Questa partnership va ad aggiungersi ad altre collaborazioni di successo che l’azienda ha intrapreso nel passato.

Dainese Team New Zealand

In 40 anni di storia Dainese è stata infatti a fianco di grandi campioni come Valentino Rossi e ha dato vita ad ambiziosi progetti quali la realizzazione – in collaborazione con MIT ed ESA (European Space Agency) – di speciali tute che garantissero protezione agli astronauti nello spazio.

Ospite speciale della presentazione è stato Max Sirena, ex skipper di Luna Rossa, ora Technical Advisor e membro del Management di Emirates Team New Zealand, che ha illustrato al pubblico il nuovissimo SEA-GUARD, lo speciale salvagente che indosserà l’equipaggio durante le regate.

Dainese Team New Zealand

SEA-GUARD, completamente ergonomico, è stato studiato per associare la funzione protettiva a quella di salvagente. Dainese sta inoltre raccogliendo e analizzando dati per equipaggiare SEA-GUARD con D-air®, il sistema di protezione che rileva situazioni di pericolo e automaticamente gonfia speciali airbag attorno al corpo dell’atleta. Creato inizialmente per i campioni del mondo di motociclismo, il sistema D-air® è stato successivamente sviluppato – in collaborazione con la FIS – per gli sciatori professionisti ed è ora ufficialmente utilizzato nelle World Cup Series.

Dainese Team New Zealand

Max Sirena, al termine della conferenza stampa, ha commentato: “Gli AC50, i catamarani ‘volanti’ con cui si disputerà la prossima Coppa America, sono quanto di più avanzato esista nello sport della vela in termini di tecnologia e prestazioni. Queste barche saranno in grado di raggiungere velocità mai viste prima quindi la sicurezza a bordo è diventata un aspetto fondamentale della preparazione. Avere al nostro fianco un partner innovativo e affidabile come Dainese ci dà senza dubbio una marcia in più. Fin da piccolo sono appassionato di moto è stato quindi per me un vero piacere dare oggi il benvenuto a Dainese nel team.”

Cristiano Silei, CEO di Dainese Group ha commentato: “Siamo onorati di supportare Emirates Team New Zealand in questo entusiasmante progetto. Introdurre la nostra tecnologia nel mondo della vela è perfettamente in linea con la nostra mission di promuovere e garantire la sicurezza negli sport dinamici. Non avremmo potuto pensare ad un partner migliore di Emirates Team New Zealand, con il quale condividiamo la passione per l’innovazione e la performance.”

Grant Dalton, CEO di Emirates Team New Zealand, che condivide con Max Sirena la passione per il motociclismo, ha concluso: “Le moto sono la mia seconda passione, conosco quindi bene Dainese e credo che condivida con il nostro team alcuni valori fondamentali. Emirates Team New Zealand è riconosciuto a livello internazionale per essere leader nel campo dell’innovazione e, proprio in questi giorni, i nostri velisti stanno testando SEA-GUARD in allenamento. Sono convinto che il risultato di questa collaborazione aprirà un nuovo capitolo della sicurezza in mare.”

Dainese Team New Zealand

I contenuti relativi alla partnership tra Dainese e Emirates Team New Zealand sono disponibili al link:
http://media.dainese.com

DAINESE GROUP
Fondata nel 1972 da Lino Dainese, Dainese produce abbigliamento protettivo all’avanguardia per la pratica di sport dinamici, quali il motociclismo, il ciclismo, gli sport invernali e l’equitazione. Nel 2007, Dainese ha acquisito il marchio AGV, brand conosciuto a livello internazionale per la produzione di caschi racing e sportivi. Nel 2015, il gruppo si è ampliato ulteriormente acquisendo il brand POC, marchio leader nella produzione di equipaggiamento di protezione dedicato al mondo degli sport invernali e del ciclismo.
L’abbigliamento protettivo di Dainese, AGV e POC sono l’emblema delle più innovative tecnologie applicate agli sport dinamici ed è utilizzato dai migliori atleti al mondo.

EMIRATES TEAM NEW ZEALAND
Emirates Team New Zealand ha lanciato la sfida alla 35^ America’s Cup che si svolgerà alle Bermuda nel 2017 ed è il team che ha ottenuto i maggiori successi nella storia recente del trofeo. Vincitore di due edizioni della Coppa America (1995 e 2000), nonché finalista e vincitore di tre ulteriori Louis Vuitton Cup, Emirates Team New Zealand raduna i migliori velisti al mondo. E’ l’unico team ad aver partecipato sia all’America’s Cup che alla Volvo Ocean Race, il giro del mondo in equipaggio, e continua a misurarsi in molti circuiti competitivi, come l’AudiMedCup e l’Extreme Sailing Series, incrementando ulteriormente la sua reputazione a livello internazionale. Le origini del team risalgono alla Coppa America del 1987 di Fremantle (Ovest Australia) e, Emirates Team New Zealand, è l’unico team che si finanzia commercialmente ad essere sopravvissuto dall’edizione 2007 dell’America’s Cup, quella con più sfidanti. Con alcuni dei migliori velisti, dei più innovativi progettisti e boat builder e, grazie alla visione e leadership di Grant Dalton, Emirates Team New Zealand è il team più all’avanguardia nel panorama velico internazionale.

Dainese Team New Zealand

Portofino-Giraglia: Beccaria stabilisce il record e vince la sfida coi Malingri

Bella la sfida che si è svolta tra la coppia formata da Ambrogio Beccaria e Bernardo Zin e quella formata da Vittorio e Nico Malingri, gli ideatori di questo tentativo di record sulla rotta Portofino-Giraglia-Portofino – 148 miglia – che non era mai stata battuta prima d’ora da imbarcazioni di questa classe (Formula 18 e Formula 20).

Beccaria, partito prima, è riuscito a compiere il tragitto in circa 17 ore, mentre i Malingri, componenti del Citroën Unconventional Team a bordo del catamarano sportivo di 6 metri Feel Good, realizzando un tempo di 19 ore 04 minuti e 52 secondi, non sono riusciti a battere il primato realizzato poco prima dagli sfidanti.

Comunicato stampa di Citroën Unconventional Team:

CITROËN UNCONVENTIONAL TEAM
IMPRESA DA RITENTARE

Le condizioni meteo erano buone ma non ottimali. “Abbiamo avuto difficoltà”, dice Malingri, “dall’inizio fino a metà percorso: il vento era meno di quanto previsto e il mare molto incrociato. Non si riusciva a far camminare la barca. Appena abbiamo agganciato il vento, siamo volati fino alla Giraglia con punte di 16-18 nodi. Al ritorno il vento era più da Nord-Est di quanto pensavamo e abbiamo dovuto navigare di bolina stretta, per cui più lentamente. Ma ce l’avremmo fatta lo stesso, se non fosse stato per i due lunghi cali di vento all’altezza di La Spezia e risalendo la Liguria“.

“Ambrogio e Bernardo sono stati molto bravi, sia ad individuare il momento giusto per partire, sia a portare la barca. Fa molto piacere che l’idea di creare un nuovo record accessibile a tutti nel giardino di casa abbia avuto successo. Beccaria e Zin, a questo punto, non solo detengono il record ma sono stati i primi a percorrere questa rotta”.

Citroen Unconventional Team Malingri

I protagonisti dell’impresa

Vittorio Malingri, classe 1961, pioniere della vela oceanica italiana, è stato il primo azzurro a partecipare al Vendeé Globe, battezzato anche “Everest dei mari”.

Nico Malingri, secondogenito di Vittorio, 24 anni, ha attraversato a vela l’Atlantico undici volte.

Feel Good, un catamarano in carbonio di sei metri non abitabile, è considerata l’imbarcazione più veloce e innovativa della sua categoria. Può toccare una velocità di punta vicino ai 25 nodi e tenere medie attorno ai 15 nodi, con percorrenze di oltre 300 miglia al giorno.

Nella preparazione della loro impresa e per i loro spostamenti logistici i due componenti del Citroën Unconventional Team hanno a disposizione la C4 Cactus ed il nuovo Jumper.

Citroën C4 Cactus è l’unconventional crossover per eccellenza, massima espressione della Creative Technologie di Citroën.

Citroën Jumper concentra tutta la competenza tecnica e l’esperienza del Marchio nel campo del trasporto di merci e persone.

Citroën Unconventional Team è il team di atleti che, per personalità e stile di vita, primeggiano nei loro sport e interpretano perfettamente i valori del Marchio francese: Be Different, Feel Good. Li interpretano sia per la loro personalità e il loro stile di vita, che li ha portati a primeggiare a livello mondiale nelle loro specialità, sia per gli sport praticati, tutti fortemente adrenalinici e… unconventional. Citroën Unconventional Team, contraddistinto dalla sigla C.U.T., per il quale è stato creato un logo specifico, riunisce otto atleti italiani campioni di sei sport di scivolamento (surf, kitesurf, windsurf, extreme sailing, snowboad, skateboard) che hanno per campo d’azione il mare e la montagna, ma anche la città.

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Citroen Unconventional Team Malingri

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Il Marchio CITROËN
Citroën è un marchio automobilistico internazionale al centro dell’offerta generalista. Sinonimo di ottimismo dal 1919, il Marchio si distingue per creatività e audacia. Valori che mette al servizio del benessere dei Clienti, proponendo soluzioni innovative per le esigenze di ogni epoca. Oggi, Citroën si reinventa con modelli che puntano al design, al comfort e all’intelligenza tecnologica, ma anche a un’esperienza Cliente fluida e trasparente, come il sito di commenti on-line Citroën Advisor. CITROËN significa 10.000 punti vendita e post vendita in oltre 90 Paesi e quasi 1,2 milioni di veicoli venduti nel 2015. Significa anche 8 titoli di campioni del mondo costruttori WRC e nel 2016 il 3° titolo consecutivo di campione del mondo costruttori WTCC (sotto riserva di pubblicazione ufficiale da parte della FIA).