Il TAR Toscana: il Comune non può autoassegnarsi la concessione del porto

Riceviamo da ACO Liguria e pubblichiamo la sentenza del TAR della Toscana n. 461 del 27 marzo 2017 inerente la non legittimità dei Comuni ad auto assegnarsi le concessioni portuali. Un punto molto importante per la portualità turistica.

Il Comune non può autoassegnarsi la concessione del porto

di Francesco Machina Grifeo

Il rilascio delle concessioni demaniali marittime deve avvenire nel rispetto dei principi di derivazione comunitaria che impongono una idonea procedura selettiva fra gli operatori interessati. Con questa motivazione, il Tar Toscana, sentenza del 27 marzo 2017 n. 461, in accoglimento del ricorso proposto da Aethalia Yacht Agency e Marina Porto Antico – due società operanti nella gestione di porti turistici – ha ritenuto illegittimi una serie di provvedimenti con cui il Comune di Porto Azzurro mirava al mantenimento della titolarità della concessione demaniale sul porto turistico (condannandolo anche alle spese di giudizio).

Il caso
Le società ricorrenti avevano contestato che la procedura comparativa aveva quale oggetto “occulto” l’affidamento dei servizi portuali, il che imponeva di osservare le forme più rigorose prescritte per i servizi di rilevanza economica. E che l’ente si era avvalso di un passaggio del ‘Regolamento di gestione del demanio’ che sottrae al procedimento di valutazione comparativa «le concessioni rilasciate al Comune stesso che rivestano carattere di pubblico interesse». Una previsione, argomentano i ricorrenti, del tutto difforme «rispetto ai principi di imparzialità, buon andamento e ragionevolezza che ispirano le procedure di rilascio delle concessioni».

La decisione
La doglianza è stata accolta dalla Terza Sezione del Tribunale amministrativo secondo cui la procedura concessoria del 2016 «ha totalmente escluso dal confronto concorrenziale» le ditte private. Infatti, l’Ente – a fronte del generico richiamo all’«interesse pubblico» previsto dal Regolamento – «ha azzerato i termini per la presentazione di domande da parte dei terzi ed ha rilasciato a sé stesso la nuova concessione, cioè dopo soli tre giorni dalla presentazione dell’istanza». Dopodiché, prosegue la decisione, il Comune ha indetto una gara per l’affidamento a soggetti privati del servizio di gestione dell’approdo turistico. Orbene, prosegue la sentenza, «non v’è dubbio che nel caso di specie l’Ente locale ha attribuito ad un soggetto privato il diritto di servirsi dello specchio d’acqua in questione senza osservare le forme prescritte dalla legge per trasferire a terzi diritti di godimento su aree demaniali». Com’è noto, infatti, la disponibilità dei beni del demanio pubblico può essere trasferita a terzi, per usi determinati, solo mediante concessione amministrativa. Non solo, i principi di derivazione comunitaria impongono che il rilascio sia preceduto da idonea procedura selettiva fra gli operatori interessati ogniqualvolta «la concessione di area demaniale marittima fornisca un’occasione di guadagno a soggetti operanti sul mercato» (Consiglio di Stato n. 889/2016).
Ma il Tar bacchetta anche la procedura concessoria del 2015 (poi revocata dal comune) che aveva ricevuto il via libera del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il parere ministeriale «oltre a ritenere legittima tout court la scelta di riservare all’Amministrazione la gestione di un porto comunale», l’ha legata ad una semplice «manifestazione di volontà dell’ente locale che – di per sé diretta espressione dell’interesse pubblico – assume il valore di dirimente criterio di assegnazione». Per il Tar invece il Comune di Porto Azzurro «assommando in sé le qualità di soggetto concedente e partecipante alla gara, aveva impedito lo svolgimento di una competizione imparziale fra i concorrenti». Il confronto, del resto, era viziato in origine dal fatto che i requisiti di capacità tecnica ed economica non venivano accertati qualora il richiedente fosse «un ente pubblico, attribuendo il punteggio massimo allo stesso». Né del resto si prevedevano per l’ente tutta una serie di impegni economici a carico dei privati tenuti a noleggiare le infrastrutture comunali, (quali pontili, colonnine per l’energia).
Tornando alla concessione del 2016, per il Tar «non v’è dubbio che l’operazione messa in atto dal Comune si pone in contrasto col modello legale, poiché tale Ente ha di fatto riservato a sé stesso la concessione demaniale dello specchio acqueo, dichiaratamente sottraendola al confronto concorrenziale, salvo poi affidare a terzi l’erogazione del servizio di gestione dell’approdo turistico mediante gara d’appalto». Tutto ciò, conclude, contrasta apertamente con i principi nazionali e comunitari in materia di concorrenza, i quali – come detto – impongono all’Amministrazione di instaurare un confronto competitivo tra soggetti interessati a conseguire una concessione demaniale ogniqualvolta essa costituisca per tali soggetti «occasione di guadagno».
«La sentenza – commenta l’avvocato Giuseppe Lo Pinto dello studio Cintioli Associati che ha assistito le società ricorrenti – rappresenta un risultato particolarmente rilevante inserendosi nel contesto dell’attuale dibattito che interessa il rilascio delle concessioni demaniali marittime e la necessità che questo avvenga attraverso una gara pubblica che consenta a tutti gli operatori economici di inserirsi nel mercato».

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Fly 21 Gullwing, il nuovo Sessa Marine con luminose aperture ad ali di gabbiano

Arriverà la prossima estate la nuova ammiraglia di Sessa Marine, destinata a rivoluzionare il segmento degli yachts da 21 metri.

Grazie all’esperienza maturata con lo Studio Arnaboldi, per lo sviluppo delle linee d’acqua della C68 e alla nuova collaborazione con Centrostiledesign, il cantiere è riuscito oggi ad ottenere un incredibile compromesso tra un’imbarcazione dalla livrea sportiva e i grandi spazi luminosi ricavati utilizzando materiali innovativi come il carbonio.

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UN FLY DALLA LINEA SPORTIVA E GRANDI SPAZI
La nuova Fly 21 Gullwing è caratterizzata da una moderna linea sportiva senza penalizzare gli spazi interni. Grazie all’utilizzo della moderna tecnica dell’infusione a vuoto e materiali innovativi e leggeri come il carbonio, Sessa Marine è riuscita a realizzare un’imbarcazione dalla livrea sportiva, leggera e robusta con grandi spazi a disposizione per il piacere a bordo.

Le grandi vetrate con una superficie di oltre 40 m2 consentono all’armatore di navigare più a contatto con il mare, vivendolo a 360°.

In cabina un ambiente living a tutta luce, elegante e raffinato, 4 stanze e 3 bagni per una maggiore privacy in tutto comfort e sul fly una zona prendisole con angolo bar e palestra.

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COME ALI DI GABBIANO
Una delle caratteristiche principale della nuova ammiraglia sono senza dubbio le due aperture laterali ad ala di gabbiano (da cui il nome Gullwing) che non solo consentono un comodo passaggio laterale, ma agevolano l’ingresso della luce naturale per dare luminosità e ariosità all’intera imbarcazione.

Aprendo le porte in cristallo da 1,70 metri di larghezza con attuatori elettrici e la porta di entrata, il salone si trasforma magicamente in una grande veranda sul mare.

Il concept, sicuramente ispirato al mondo dell’automotive, rafforza ulteriormente il temperamento della nuova Fly 21 Gullwing dal design tecnologico, grintoso e moderno.

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SCELTE DI DESIGN PER TUTTI I GUSTI
Il Fly 21 Gullwing è ampiamente personalizzabile nell’allestimento e nelle finiture, per soddisfare le esigenze di qualsiasi armatore.

Nella sua versione standard propone un comodo tendalino parasole integrato per rendere più intima la zona del fly dove potersi allenare nell’area gym in tutta privacy e un bimini dedicato alla zona prendisole di prua dove assaporare momenti di relax.

Per il mercato internazionale, che predilige una chiusura completa del fly, è stato studiato un elegante T-Top per chi ama ambienti più eleganti e ricercati.

Esiste anche una versione “Asiatica” caratterizzata da ampi open space privi di paratie divisorie, più consoni al concept di vita a bordo dei mercati orientali.

Si possono inoltre scegliere versioni a 3 cabine con cucina sul ponte inferiore o a 4 cabine con cucina sul ponte principale. A disposizione numerose proposte di tessuti, pelli ed essenze per avere una barca personalizzata e unica.

MOTORIZZAZIONE
Spinto da due motori VOLVO PENTA IPS 1200 D13 (HP 2400) con trasmissione IPS o due motori MAN V12 (HP2800) o CATERPILLAR C18A (HP 2300) con trasmissione in linea d’asse.

DATI TECNICI
Lunghezza f.t.: 21,04 m
Larghezza: 5,07 m
Passeggeri: 14
Posti letto: 6+1
Dislocamento a secco: 30 t
Carburante: 3200 litri
Serbatoio acqua: 1000 litri
Acque nere: 400 litri
Categoria: A

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CONTATTI
Sessa Marine
Cinzia GROTTOLI
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ABOUT SESSA MARINE
Creata dalla famiglia Radice nel 1958, SESSA Marine propone oggi 3 linee di imbarcazioni open e fly, dai 18 ai 68 piedi di alta qualità. L’obiettivo del Cantiere, riconosciuto per caratteristiche, quali dinamicità ed innovazione, è quello di concepire e realizzare imbarcazioni esclusive, che uniscano il design alla tecnologia, lo stile alla qualità, senza mai perdere di vista il proprio fine ultimo: produrre “emozioni” a chiunque navighi con SESSA.