Volvo Ocean Race svela il futuro con la combinazione monoscafo-multiscafo, il test definitivo per i professionisti della vela.
La Volvo Ocean Race ha risolto la questione se il suo futuro dovrebbe essere monoscafo o multiscafo…..optando per entrambi!
L’introduzione di un monoscafo da 60 piedi (18,29 metri) dotato di foils per le regate oceaniche più un catamarano “volante” ultraveloce da 32-50 piedi (10-15 metri) per l’uso inshore porterà la competizione ad un livello estremo di vela professionale.
La direzione gara ha annunciato la futura generazione di barche One Design – introdotte nel 2019 e progettate per essere utilizzate per almeno sei anni – come il fulcro della propria visione per il prossimo decennio, che aumenterà notevolmente la posta in palio sia in termini sportivi che di valore commerciale.
“Abbiamo affrontato molti dibattiti sulla diatriba multiscafo contro monoscafo, con validi argomenti in entrambe le direzioni. Abbiamo deciso per tre carene: un monoscafo e un catamarano!” ha dichiarato Mark Turner, CEO di Volvo Ocean Race, in occasione di un evento speciale presso il Volvo Museum di Göteborg, sede dei co-proprietari della competizione, Volvo Group e Volvo Car Group.
“Questa nuova formula per la Volvo Ocean Race, per la prima volta, metterà alla prova velisti di primo livello in entrambi gli aspetti di questo sport – con il monoscafo che continua ad incarnare il nostro DNA per le regate in oceano ed i multiscafi “volanti” a rappresentare le tecnologie più moderne ed avanzate. Stiamo cercando di utilizzare lo strumento migliore per ogni disciplina. Questo spingerà gli atleti e i team a livelli che non hanno mai dovuto raggiungere in precedenza per assicurarsi uno dei più importanti premi della vela“.
Per vincere la Volvo Ocean Race in futuro sarà richiesta la competenza in entrambi i tipi di scafi, in quanto entrambe le forme di regata saranno corse sostanzialmente dallo stesso equipaggio. Attualmente la serie In-Port conta solo come tie-break in caso di parità di punteggio alla linea di arrivo; nel 2014-15 ha cambiato effettivamente le posizioni complessive per due squadre, confermandone la difficoltà e la validità come prova selettiva. In futuro, la serie In-Port avrà ancora più importanza, pur restando il fatto che saranno ancorale tappe oceaniche ad assegnare la maggior parte dei punti.
Il francese Guillaume Verdier sta progettando il nuovo monoscafo, che utilizzerà foils di ultima generazione ed è essenzialmente un IMOCA 60 con il “turbo”. Il progetto prevede che il design dello scafo sia convertibile, in modo relativamente rapido e poco costoso, in un’imbarcazione IMOCA conforme alle regole, in grado di competere in altri eventi importanti del circuito IMOCA, come ad esempio la Vendée Globe e la Barcelona World Race.
E’ stata invece aperta da poco la gara d’appalto per la progettazione dei catamarani (32-50 piedi, 10-15 metri) che saranno costruiti secondo una regola rigorosa di One Design, come per i monoscafi, e permetteranno di sfruttare l’ultima tecnologia “volante” a costi relativamente bassi.
“L’America’s Cup, uno degli altri pilastri del nostro sport, sarà sempre all’avanguardia nello sviluppo, con incredibili evoluzioni tecnologiche mozzafiato che vedremo già la prossima settimana alle Bermuda“, ha dichiarato Turner. “Abbiamo visto gli stessi progressi tecnologici nella classe IMOCA con l’introduzione dei foils nella recente Vendée Globe. Il nostro obiettivo come Volvo Ocean Race è quello di portare il livello il più in alto possibile, nei limiti dei bilanci delle campagne esistenti e nel contesto di One Design, dove si è obbligati a congelare il livello tecnologico per ogni ciclo di gara“.
Le costruzioni iniziali saranno 8, sia per i monoscafi che per i multiscafi, e saranno messe a disposizione delle squadre con un contratto di locazione, eliminando così la barriera dell’acquisto di asset che spesso impedisce la formazione delle squadre, con gli sponsor coinvolti nella prossima edizione 2017-18 che avranno la precedenza . La prima delle nuove barche sarà completata entro gennaio 2019, con tutta la flotta pronta entro la metà di quell’anno.
Persico Marine a Bergamo dirigerà la costruzione del nuovo monoscafo e il team specialisti The Boatyard completerà la fase di assemblaggio finale, in una località ancora da definire.
“Le nuove barche verranno consegnate in locazione e, insieme al crescente pacchetto di vantaggi forniti centralmente dall’organizzazione gara, ci aspettiamo che i bilanci siano tenuti sotto controllo“, ha proseguito Mark Turner. “I budget dei team sono in media di 10-12 milioni di euro, distribuiti in due anni. La fornitura di attrezzature e servizi centralizzati permetterà agli atleti di concentrarsi sulla pura competizione velica piuttosto che pensare a moltiplicare i costi nelle campagne“.
Verdier, che attualmente sta finalizzando i progetti per le barche di nuova generazione a fianco del suo team di designer, ha dichiarato: “Sono davvero entusiasta che mi sia stato affidato il compito di progettare la nuova generazione di barche Volvo Ocean Race. I velisti che partecipano a questa regata hanno una reputazione di atleti implacabili che affrontano le sfide con il massimo impegno, e il design futuro della barca riflette il loro spirito. Per questo motivo è importante mantenere un certo livello di sicurezza nella progettazione, particolarmente importante anche in considerazione dei luoghi in cui la flotta gareggerà, come i mari del Sud. E’ una grande sfida progettare un’imbarcazione che sia straordinaria per navigare, ma allo stesso tempo sicura.“
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