Evinrude presenta iDock, una rivoluzione per le manovre a bassa velocità

iDock, una rivoluzion per le manovre a bassa velocità grazie alla tecnologia a joystick intuitiva, integrata e accessibile.

BRP, leader mondiale nel campo dei powersport, ha annunciato oggi il lancio del sistema di pilotaggio a joystick Evinrude iDock, un rivoluzionario sistema di ormeggio che permette di manovrare l’imbarcazione con la massima sicurezza e confidenza. Disponibile per tutte le imbarcazioni bimotore equipaggiate con motori Evinrude E-TEC G2 da 150 a 300 HP, questo nuovo sistema intuitivo, integrato e accessibile è progettato per offrire la tecnologia a joystick a una più ampia platea di appassionati.

Evinrude iDock permette agli utenti di manovrare con facilità le loro imbarcazioni per mezzo di un semplice joystick, rendendo le manovre di ormeggio un gioco da ragazzi anche nelle condizioni più difficili. Il sistema a joystick permette inoltre di far muovere l’imbarcazione lateralmente o farla girare su sé stessa con un semplice tocco delle dita. Il sensore giroscopico aeronautico avanzato rende iDock più intuitivo da pilotare, compensando automaticamente vento e corrente. E quando serve più potenza per contrastare vento o corrente, basta semplicemente applicare un po’ più di forza sul joystick per entrare in modalità boost e raddoppiare la spinta. La semplicità del sistema fa sì che i tempi di apprendimento siano nettamente ridotti, assicurando un’esperienza di navigazione estremamente piacevole già al primo contatto.

Evinrude iDock è completamente integrato e si collega direttamente con il sistema di sterzo idraulico interno dei motori Evinrude E-TEC G2, riducendo il costo dei componenti, eliminando inutili ingombri nell’area dello specchio di poppa e liberando prezioso spazio di carico. Inoltre, sfruttando l’architettura esistente dei motori E-TEC G2, i tempi di installazione vengono ridotti al minimo. I modelli con iDock seguono lo stesso processo di installazione dei motori Evinrude E-TEC G2 e richiedono solitamente meno di un’ora di configurazione in acqua. Ciò consente a Evinrude di offrire il nuovissimo sistema iDock al sorprendente prezzo consigliato al pubblico di 6.999 euro per il pacchetto completo, con joystick, modulo e tubi idraulici.

Evinrude iDock Sistema di ormeggio joystick

L’obiettivo che ci eravamo prefissati con i motori Evinrude E-TEC G2 era progettare una piattaforma dal potenziale illimitato in termini di sviluppo tecnologico e innovazione continua”, ha spiegato Olivier Pierini, Direttore globale di Marketing e Pianificazione strategica. “L’intuitività della tecnologia trasmette immediatamente la massima sicurezza e confidenza nel manovrare le imbarcazioni motorizzate Evinrude E-TEC, anche senza alcuna esperienza di navigazione alle spalle. E grazie all’uso di tecnologie già integrate nel motore, iDock è nettamente più accessibile di qualsiasi altro sistema a joystick sul mercato. Tutto ciò assicura un livello di confidenza in acqua del quale non riuscirete più a fare a meno”.

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I motori Evinrude E-TEC G2 con iDock sono venduti a coppie e saranno disponibili a partire dall’autunno 2017. Per ulteriori dettagli, potete rivolgervi al vostro concessionario autorizzato Evinrude di fiducia.

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I motori Evinrude di BRP da 3,5 fino a 300 HP garantiscono qualità e convenienza straordinarie per una vasta gamma di applicazioni. I nuovissimi motori Evinrude E-TEC G2 sono ora disponibili con potenze da 150 a 300 HP. I motori sono disponibili presso i concessionari autorizzati Evinrude di tutto il mondo.

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Per un elenco completo dei concessionari Evinrude vecchi e nuovi, visitate www.evinrude.com.


Informazioni su BRPEvinrude iDock Sistema di pilotaggio motori
BRP (TSX: DOO) è leader mondiale nella progettazione, sviluppo, produzione, distribuzione e vendita di veicoli per powersport e sistemi di propulsione. La sua gamma include le motoslitte Ski-Doo e Lynx, le moto d’acqua Sea-Doo, i veicoli fuoristrada e side by side Can-Am, i roadster Can-Am Spyder, i motori nautici Evinrude e Rotax, oltre ai motori Rotax per kart, moto e velivoli per uso ricreativo. BRP supporta la sua gamma di prodotti con ricambi, accessori e abbigliamento appositamente realizzati. Con un fatturato annuo di oltre 2,6 miliardi di euro in 100 paesi, l’azienda conta circa 7.900 dipendenti in tutto il mondo.
www.brp.com

Comunicato stampa

A Ibiza tutti gli occhi sono puntati sul Vanqraft VQ16, l’innovativo acquascooter/tender

L’innovativo waterscooter e tender crossover delizia i proprietari del nuovo VQ48DC.

L’olandese Vanquish Yachts ha consegnato il primo Vanqraft VQ16 a Ibiza, dove il nuovo fantastico waterscooter sta facendo servizio di tender di prima classe per la sua nave madre, la VQ48 DC di recente lancio. L’armatore e i suoi ospiti si stanno già dilettando a fare onde intorno all’iconica isola delle Baleari, dal momento che il Vanqraft VQ16 soddisfa abbondantemente la sue promesse di divertimento, velocità, comodità e convenienza.

Fin dal momento in cui il CEO di Vanquish Yachts Tom Steentjes e il rinomato designer Guido de Groot hanno deciso di sviluppare un concetto di waterscooter completamente nuovo in 16 piedi di potenza e stile, era chiaro a tutti che il Vanqraft VQ16 sarebbe stato molto speciale. Colmare il divario tra un tender e un waterscooter sembra un concetto smart in linea di principio… ma questo matrimonio tra divertimento e funzionalità funzionerebbe veramente a livello pratico?

Come testimoniano tutti coloro che hanno visto il primo Vanqraft VQ16 in azione a Ibizacome puoi anche tu cliccando sul video – la risposta è un deciso! Infatti, l’armatore non è il solo nel dire che questa configurazione unica di crossover ha superato tutte le aspettative, da quando è arrivata sulla White Island la scorsa settimana.

Splendido in grigio
Questo particolare modello di Vanqraft VQ16 ha la propria rimessa sulla nuova superba VQ48 Dual Console con cui condivide uno schema di colore grigio veramente splendido. L’appariscente livrea completa la splendida finitura globale creata dai maestri artigiani olandesi di Vanquish. E sia il Vanqraft VQ16 che il VQ48DC esprimono lo stile radicale e caratteristico che hanno reso il marchio Vanquish così popolare tra gli intenditori più di tendenza.

Vanquish Vancraft VQ16

Motore da 200CV
Ottimizzato per un divertimento responsabile, chiunque abbia un po’ di esperienza di waterscooter può prendere il timone del Vanqraft VQ16 e volare sulle onde. Il Vanqraft VQ16 è straordinariamente facile da manovrare e molto più comodo dei “normali” scooter. Inoltre, il suo motore da 200 CV Yamaha 1.8 L con propulsione a getto garantisce una velocità di 40 nodi. Tutto sommato, il Vanqraft VQ16 porta la concezione di waterscooter ad un livello superiore con una performance fenomenale che è oggi ineguagliabile sul mercato.

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Il comfort di un tender
La particolarità unica, tuttavia, è che tali velocità e la straordinaria agilità non vengono meno neanche a pieno carico (di nuovo, guarda il video!). Il Vanqraft VQ16 ha dimostrato la sua capacità di offrire una crociera eccezionalmente confortevole ad un massimo di 5 persone. Questo modello è in grado sia di assicurare pomeriggi di esplorazione ed avventura che di facilitare l’accesso a beach club e a ristoranti.

Vanquish Vancraft VQ16

L’esperienze sul Vanqraft VQ16 di Ibiza hanno reso chiaro che il termine “il meglio di entrambi i mondi” si applica veramente a questo crossover innovativo, a metà tra un waterscooter e un tender. Altri cinque esemplari stanno per essere consegnati e ne sono già stati ordinati ulteriori 5. È inoltre disponibile una versione “Veloce in grado di ruggire oltre i 50 nodi, adatta a tutti coloro per cui la velocità non è mai abbastanza.

LeapHome: un nuovo modo di abitare ispirato alla natura

LeapHome nasce dall’esperienza di LEAPfactory, maturata attraverso le costruzioni in alta quota, in ambienti estremi e difficili. LeapHome è un’inedita soluzione costruttiva destinata a rivoluzionare il mondo dell’edilizia: una casa completamente realizzata attraverso un processo industriale, semplice e innovativo, a misura di specifiche necessità e desideri, che ripensa i paradigmi dell’abitare.

UN PROCESSO INDUSTRIALE
Come gli elementi di un Meccano, precisi e combinabili a piacere: questa la sfida lanciata da LeapHome.
Applicare cioè i metodi di produzione industriale a tutti gli elementi che compongono la casa. I vari componenti, come avviene per un’automobile, vengono assemblati in loco totalmente a secco e senza necessità di lavorazioni ulteriori o aggiustamenti. Il grande valore aggiunto di LeapHome riguarda la sua natura di prodotto integrato, che supera la tradizionale distinzione tra strutture portanti, involucro, impianti, finiture e arredo. Ogni dettaglio vive integrato con l’insieme, per mantenere qualità assoluta e coerenza estetica. La casa nasce completa di impianti tecnologici, arredi fissi e accessori, pronta per essere abitata, e viene consegnata “chiavi in mano” al cliente, con tempi di realizzazione particolarmente rapidi e una sorprendente facilità di assemblaggio.

LeapHome LeapFactory

MY HOME: LA PERSONALIZZAZIONE
LeapHome viene realizzata su misura del committente, con finiture e interni Made in Italy. L’allestimento dello spazio è proposto con alcune configurazioni ottimali destinate a diversi usi, e può essere totalmente personalizzato. Le principali finiture, esterne e interne, così come le dotazioni tecnologiche della casa, si possono scegliere all’interno di una gamma selezionata e ottimizzata appositamente in fase di progettazione. Un simile processo semplificato permette anche una grande flessibilità dell’abitazione ai cambiamenti, nonché la sua completa reversibilità, così da poter apportare modifiche anche sostanziali senza difficoltà.

ADDIO CANTIERE
La rivoluzione introdotta dall’inedita soluzione costruttiva di LeapHome si riverbera nella scomparsa del cantiere come tradizionalmente inteso: luogo dell’incertezza, dei ritardi, degli imprevisti, con grandi impatti sui costi e sull’impronta ecologica. Le operazioni in situ si riducono drasticamente, limitandosi a un assemblaggio “pulito” di componenti di piccole dimensioni – e dunque dai pesi assai contenuti -, la cui esecuzione può essere affidata a maestranze non specializzate. Limitata manomissione di suolo e contenimento degli impatti ambientali; qualità, performatività e tracciabilità dei materiali; impianti ad alta efficienza; tempi certi e costi contenuti: la sostenibilità nei fatti e non nelle parole.

“Vivere immersi nella natura rappresenta una delle scelte più importanti per abbracciare un nuovo stile di vita”, affermano Stefano Testa e Luca Gentilcore, i founder di LEAPfactory srl. “Ci piace pensare che si possano combinare il comfort di una moderna abitazione con la profonda libertà e lo spirito pionieristico di una vita in perfetta armonia con l’ambiente che ci circonda”.

LeapHome FRAME
A Lissone, nello spazio esterno di Cleaf, è visitabile FRAME, il primo modello di LeapHome. La casa offre un programma abitativo di medie dimensioni (130 mq), organizzato su due piani: soggiorno a doppia altezza su cui si affaccia il ballatoio con zona studio; area pranzo con cucina; due camere da letto e due bagni; un’ampia terrazza esterna di pertinenza.
FRAME ripropone il principio dello “sguardo orientato” che contraddistingue altre note realizzazioni di LEAPfactory: una struttura sviluppata longitudinalmente che offre generose aperture panoramiche sui fronti opposti, mostrando la caratteristica sezione a capanna che connota l’abitazione e la sua idea di domesticità.
Le pareti esterne della casa propongono l’abaco delle aperture disponibili per il modello FRAME: oltre alle grandi vetrate scorrevoli, la finestra a nastro verticale, la finestra puntuale, il bovindo (sul retro), il lucernario sulle falde del tetto. Tutte varianti utili per configurare ogni nuova casa in modo ottimale, assecondando i luoghi, i climi, il gusto e i desideri di ciascun abitante.
FRAME è caratterizzata da una struttura portante a telaio in legno microlamellare (di luce 6,5m e di interasse 1,2m). Visibili all’interno della casa pilastri e travi ritmano lo spazio e integrano un ricco sistema di arredi fissi su misura: guardaroba, cassettiere, librerie, dispensa. Tutte le finiture sono coordinate e realizzate con materiali raffinati, resistenti, ecologici. Anche le pareti adottano materiali utilizzati per la produzione di arredi di qualità.
Gli impianti tecnologici prevedono un’unità di climatizzazione compatta, ad aria, con pompa di calore elettrica e ricambio dell’aria meccanizzato con recupero di calore ad alta efficienza. L’impianto elettrico è di tipo pre-cablato, con comandi a segnale intelligente e funzioni domotiche. Il modello FRAME è ingegnerizzato per l’integrazione di diversi sistemi di climatizzazione, di produzione di energia solare e per tutti i sistemi di automazione e controllo anche remoto delle funzioni installate e dei consumi. Tutti i componenti impiantistici sono alloggiati in comparti totalmente accessibili: per una facile manutenzione e per consentire l’implementazione dei sistemi in qualunque momento, senza alcun intervento distruttivo.
Tutti i componenti dell’involucro dell’edificio offrono elevate prestazioni di isolamento termico e acustico, ottenute con l’impiego di materiali compositi e di isolanti ad alta efficienza di ultima generazione. La forte efficienza energetica che ne consegue rende FRAME adatta anche per configurazioni funzionanti off-grid (in autonomia energetica).

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LeapHome LeapFactory


LeapHome e Cleaf
La collezione di superfici Cleaf è un sistema aperto, in continuo sviluppo.
Pannelli nobilitati, laminati e bordi caratterizzati da una molteplicità di fniture e decorativi che creano una sorta di pelle nobile per il mondo dell’arredo e dell’interior design.
L’ampia personalizzazione nella configurazione degli interni di LeapHome, resa possibile da un innovativo processo industriale per le fasi di progettazione e fabbricazione, rappresenta l’ideale terreno di applicazione delle superfici Cleaf.
Cleaf ha quindi deciso di sostenere il progetto di LeapHome, del quale condivide appieno la filosofa progettuale, scegliendo di ospitare all’interno del cortile del proprio headquarter di Lissone il primo modello della casa FRAME.

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All’interno di FRAME sono presenti quattro prodotti di Cleaf tra cui, in anteprima assoluta, Piombo, una superficie che entra a far parte della collezione Hyper Materials, composta da soluzioni originali, sintesi di tecnica, materiali, gusto e sostenibilità.
Piombo, grazie all’impiego di innovative resine acriliche applicate mediante il processo Electron Beam Curing, è una superficie opaca, anti impronta, morbida al tatto e con una bassa riflessione della luce.
Proposta sia come pannello nobilitato che come laminato è adatta ad applicazioni verticali e orizzontali.

Piombo HM01 nella versione pannello nobilitato è utilizzata per gli arredi, i contenitori e le ante.
Nadir FB14 nella versione pannello nobilitato è utilizzata per il rivestimento del nucleo servizi e del blocco cucina.
Nadir FA68 nella versione pannello nobilitato è utilizzata per il rivestimento delle pareti e dei soffitti.
Ecopelle FB45 nella versione pannello nobilitato è utilizzata per il rivestimento dei bagni.

LeapHome LeapFactory


LEAPfactory srl
Nasce a Torino nel 2012 per iniziativa di due architetti, Stefano Testa e Luca Gentilcore, con l’obiettivo di realizzare un progetto estremo che da subito diventa un’icona dell’architettura d’alta quota: il bivacco Giusto Gervasutti nel gruppo del Monte Bianco, a Courmayeur (AO). Negli anni lo studio si evolve in start up innovativa che realizza progetti e manufatti in ambiente alpino. Progettare e produrre edifici di alta qualità, nel pieno rispetto della natura, trasferendo le conoscenze dagli ambienti estremi a quelli ordinari di tutti i giorni: questa la mission di LEAPfactory.
“Lavorare in alta quota ci ha obbligato a immaginare un nuovo modo di costruire, dove rapidità leggerezza e performance dei materiali sono condizioni essenziali per raggiungere l’obiettivo. Questa esperienza ci ha permesso di realizzare componenti e soluzioni tecniche con prestazioni superiori a quelli dell’edilizia consueta, sia tradizionale che prefabbricata”, afferma Luca Gentilcore. “Questa stessa esperienza ci permette, oggi, di sviluppare soluzioni abitative adatte a uno stile di vita contemporaneo, dove i valori di tempo, flessibilità e qualità sono imprescindibili. Vogliamo contribuire a una nuova cultura dell’abitare”.


Stefano Testa, founder
Milano, 1966. Architetto. Dottore di ricerca in Architettura degli Interni e Allestimento. Ha insegnato alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano (cattedre di Interni e Progettazione Architettonica e Urbana) e alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (Disegno Industriale). Contitolare dal 1996 del gruppo Cliostraat di Torino: studio di progettazione multidisciplinare con spiccata propensione alla ricerca ed alla sperimentazione (www. cliostraat.com). Con Luca Gentilcore nel 2012 fonda LEAPfactory per esplorare le contaminazioni tra le sue due anime passionali: il progetto di architettura e la montagna.

Luca Gentilcore, founder
Sanremo, 1978. Si laurea con lode presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino nel 2004 e da allora si dedica all’attività professionale sia in proprio che collaborando con diversi studi di architettura attivi nel panorama torinese, fra i quali Cliostraat. Dal 2011 è istruttore di sci-alpinismo.

Comunicato stampa

La tecnologia BMW i da oggi fornisce propulsione elettrica anche alle barche

BMW i ora alimenta la mobilità elettrica anche in acqua.
Torqeedo integra la batteria ad alta capacità BMW i3 nel sistema di propulsione elettrica per barche. Il concetto di sostenibilità integrato di BMW i trova nuove applicazioni.

BMW i continua a guidare l‘innovazione sostenibile con la suo tecnologia a prova di futuro e il suo approccio integrato. E adesso la batteria ad alta tensione sviluppata per i3 alimenta la mobilità senza emissioni non più solamente in strada, ma anche in acqua. Il gruppo BMW fornisce batterie agli ioni di litio Dingolfing alla società tedesca Torqeedo. Il produttore del marine drive system li utilizza per lo stoccaggio di energia nei suoi sistemi di propulsione elettrica Deep Blue ad alte prestazioni. Torqeedo è stata fondata nel 2005 a Starnberg, in Germania, ed è leader mondiale nella fornitura di sistemi di propulsione elettrica e ibrida per motoscafi da 1 a 160 CV, per yacht a vela e applicazioni marine commerciali, quali traghetti e taxi d’acqua.

BMW i Torqueedo propulsione elettrica barche

Le batterie ad alta tensione della BMW costituiranno parte integrante di un’alternativa economica,rispettosa dell’ambiente e silenziosa ai sistemi tradizionali di propulsione per barche.

La decisione di Torqeedo di utilizzare le batterie ad alta tensione BMW i per il loro sistema di propulsione Deep Blue rappresenta per noi un’ulteriore prova che possiamo costruire i sistemi di propulsione del futuro senza bisogno di compromessi su performance, innovazione e sostenibilità“, spiega il dottor Alexander Kotouc, responsabile della gestione dei prodotti BMW i. “Questo trasferimento di successo dell’ultima tecnologia automobilistica in acqua è testimonianza del valore dell’approccio integrato che sostiene BMW i“.

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Il gruppo BMW sviluppa e assembla in-house le batterie ad alta tensione per veicoli elettrici e ibridi. La batteria agli ioni di litio creata per la BMW i3 comprende otto moduli, ciascuno con 12 celle. I connettori, i cavi, i sensori di monitoraggio e il sistema di riscaldamento e raffreddamento sono stati sviluppati appositamente per BMW i.

BMW i Torqueedo propulsione elettrica barche


Cos’è BMW i
BMW i è un marchio del gruppo BMW che si concentra su concepts di veicoli visionari, servizi di mobilità e una nuova comprensione del concetto di sostenibilità.

Il progetto Ocean Cleaner© intende ripulire gli oceani dai rifiuti plastici, riciclandoli

Ocean Cleaner© sta sviluppando il primo progetto globale realizzabile per combattere e riciclare l’inquinamento plastico degli oceani. Ideatore è Denis Jimenez, progettista e costruttore di barche oltre che velista.

Gli obiettivi del progetto sono:

• costruire il prototipo “Sargaboat©”, la barca che intercetta e raccoglie detriti plastici e alghe Sargassum
• riciclare l’inquinamento da plastica e trasformarlo in salvaguardia dell’ambiente (Green Reef©)
• creare “The Ocean Cleaner Foundation”, affinché sia riconosciuta dai governi ed abbia un impatto internazionale

SARGABOAT, LA BARCA RACCOGLITRICE

I rifiuti plastici non sono nati nei mari e negli oceani, provengono dalla terraferma e sono dispersi da venti e correnti oceaniche. Occorre fare sforzi sempre maggiori sforzi per impedire ai nostri rifiuti di raggiungere le coste. Secondo i responsabili del progetto, il modo migliore per combattere l‘inquinamento marino è:

• bloccare i rifiuti galleggianti lungo la costa
• raccoglierli rapidamente
• catalogarli e riciclarli

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Nelle città, non possiamo immaginare la rimozione della spazzatura senza i camion della nettezza urbana. Seguendo lo stesso concetto, con 8 milioni di tonnellate di plastica gettate in mare ogni anno, è essenziale creare una barca speciale per raccogliere i rifiuti in mare. Ecco da dove è nata l’idea Sargaboat©!

Sargaboat agisce in tandem con una barriera galleggiante che può essere posizionata a protezione delle spiagge, raccogliendo rifiuti e alghe ma lasciando passare sotto tartarughe e fauna marina.

Il progetto in 3 minuti:


L’INNOVATIVA IDEA DI RICICLAGGIO….

L’idea è di rimpiazzare parte della sabbia con particelle di plastica nella realizzazione del calcestruzzo.

…E SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE MARINO

Questo calcestruzzo può essere utilizzato per costruire “Green Reefs©” che hanno lo scopo di prevenire la scomparsa dei pesci dagli oceani, ricostruendo l’habitat e le barriere coralline, per favorire il ripopolamento dei mari e ridurre l’erosione di coste e spiagge.

Inoltre, afferma Jimenez: “Molti ancora non lo sanno, ma è in corso una vera e propria “guerra della sabbia“! Alcune isole scompaiono e miglia di spiagge vengono distrutte per raccogliere la sabbia da trasformare in calcestruzzo, vetro, parti di computer ecc. Non possiamo usare la sabbia del deserto, quindi è urgente trovare soluzioni alternative per ridurre anche il nostro consumo di questa preziosa sabbia“.

Uno degli scopi del progetto è appunti ridurre il consumo di sabbia, oltre alle emissioni del biossido di carbonio utilizzato per realizzarla. Mentre i rifiuti plastici sono dappertutto e, anzi, vanno eliminati dagli oceani!

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Ocean Cleaner Green Reefs

Arriva TeamO, il primo giubbotto autogonfiabile al mondo con “tiro inverso”

Si chiama TeamO ed è l’unico giubbotto autogonfiabile al mondo con “tiro inverso”.

I giubbotti tradizionali di qualsiasi tipologia, se dotati di gancio di sicurezza/sollevamento hanno un enorme e rischioso limite: se l’Uomo a Mare (MOB – Man Over Board) viene trainato dalla barca anche in lieve movimento, la testa rimane inevitabilmente sott’acqua ed il MOB rischia l’annegamento.

I giubbotti TeamO a “tiro inverso” sono dotati di un sistema brevettato per cui l’aggancio di sicurezza (che si trova sempre sul petto), in caso di tiro si sgancia in modo che il traino (o il sollevamento) avvenga dalla schiena. Così facendo il MOB sarà trainato con la testa verso il cielo, fuori dall’acqua, e sarà in grado di respirare.

TeamO Giubbotto Salvataggio Autogonfiabile Tiro Inverso

Sono due i casi in cui un MOB rischia di essere trainato ed affogare:

1) Quando attaccato alla safe-line che scorre lungo la falchetta, cade accidentalmente in mare. In questo caso si troverebbe con la barca in forte movimento e schiacciato fra lo scafo e le onde create dal moto della barca. E’ la causa più frequente di annegamento con giubbotto salvagente.

2) Nella fase di recupero, quando agganciato il MOB ad una cima, la barca incomincia nuovamente a muoversi per effetto del vento-onda-perdita momentanea di controllo.

Il progetto TeamO è nato a seguito dalla tragica scomparsa nel 2011 del famoso skipper britannico Christropher Reddish, in un incidente simile a quello descritto nel punto uno. Da allora un team di amici esperti velisti si è adoperato per studiare un sistema di sicurezza che salvaguardasse da questo tipo di incidente mortale.

Sono stati fatti diversi esperimenti e test ed il risultato assolutamente felice è stato appunto il salvagente TeamO.TeamO Giubbotto Salvataggio Autogonfiabile Tiro InversoDisponibile in due versioni rispettivamente a 170 e 275 Newton, sono ovviamente dotati del brevetto Back Tow Tecnology (sistema di tiro inverso), ma anche concepiti secondo il più avanzato design:

• Di disegno 3D sono ergonomici e quindi consentono i movimenti insieme alla migliore vestibilità

• Il gancio di sicurezza (e sollevamento) è in tessile ad alto carico di rottura

• Cappuccio Spray Hood

• Luce di individuazione notturna

• Fischietto di segnalazione

• Sensori pro-sensor e rispettivamente Mk5 (su richiesta sensori con Unità Hammar)

• Finestra di controllo per lo stato della bomboletta

• Cinture gemelle per la regolazione del bacino

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Informazioni e vendita:
F&B Yachting
Porto Turistico di Lavagna, 7
16033 Lavagna (GE)

Tel 0185 199 0856
E-mail: info@fbyachting.it

Sito Web:
www.fbyachting.it

Planare per 5,5 Km sul Lago di Como con una moto da cross: si tenta il record

Luca Colombo, conosciuto per essere l’organizzatore del Lario Motor Show, cercherà di attraversare con una moto da cross il lago di Como dalla sponda di Gravedona a quella di Colico a bordo di una Suzuki Valenti RMZ 450 4 tempi. La moto di Luca è stata preparata dal Bellanese Carlo Gelmi di Vercar Moto, “il padre della Yamaha R6E elettrica” e da Giorgio Lumini tecnico motorista di numerosi campioni mondiali.

Allestita con pattini nautici e una gomma dotata di pale speciali che le forniscono la spinta idrodinamica necessaria a far planare gli oltre 230 kg di stazza a pieno carico a una velocità di 25 nodi (50 km/h) Luca Colombo percorrerà domenica 25 giugno alle 9.30 i 5,5 km che dividono le due cittadine sempre col gas spalancato e per questo ha scelto di indossare per la sua sicurezza in acqua Kingii Wearable, il più piccolo dispositivo di galleggiamento al mondo, affidando invece il recupero del mezzo, che a vuoto pesa 150 kg, ad un sistema autogonfiabile che si attiva in caso di perdita di potenza evitando così alla moto di affondare nel lago che nel punto centrale ha una profondità di 250 metri.

Luca Colombo Moto Cross Record del mondo


Cos’è Kingii 3.0, il dispositivo di galleggiamento da polso a prova di sport estremi

Kingii Wearable è il più piccolo dispositivo di galleggiamento al mondo, ma quando ci si trova in difficoltà in acqua può fare una grande differenza. Kingii si porta al polso come un orologio e in caso di bisogno è sufficiente tirare una levetta per azionare un cuscino autogonfiante che si dispiega in soli due secondi ed è capace di mantenere a galla una persona di 130 Kg. Dopo l’uso Kingii è facilmente riutilizzabile: basta ripiegare il cuscino nel suo alloggiamento e sostituire la cartuccia di CO2.

Il futuro che non c’era arriva da Internet

Kingii Boa Indossabile

Prodotto negli Stati Uniti, Kingii è stato creato dal californiano Tom Agapiades dopo aver perso un caro amico in una tragedia che poteva essere evitata. Per avviare la produzione Tom, nell’agosto 2015, ha scelto come trampolino di lancio il sito di crowdfunding Indiegogo ottenendo in soli due mesi investimenti per oltre 635.000 dollari e numerose attestazioni internazionali. Riconoscimenti coronati dal prestigioso premio Edison Award assegnato da un autorevole comitato di accademici e professionisti dell’innovazione e vinto da Kingii quale migliore startup del 2016 in ambito Athletics & Recreation e il primo premio alle Startup Competition dell’Università di Cambridge e dell’Università di Brema.


Luca, da dove nasce l’idea di attraversare il lago su una moto da cross?

Ho visto il video di Guy Martin su YouTube, quello dove ha surfato per 80 metri sulla foce di un fiume e, pochi mesi dopo, la pubblicità della DC Shoes in cui Robbie Madison scivolava sulle acque di Haiti nel 2015. Io e Carlo [Gelmi, ndr] ci conosciamo da anni: ogni occasione è buona per metter mano alla mia moto “da terra” e farsi due risate insieme. Mi ha visto con un sorriso che conosce bene e mi ha chiesto “cosa c’è, cosa vuoi fare stavolta” e io gli ho risposto  “un’impresa impossibile: attraversare il lago come Madison”; lui si è messo a ridere dicendomi “impossibile? E noi lo facciamo lo stesso!”.

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Ecco come nasce l’Hydro MX: il primo tentativo con una KTM250 in prestito, la ricerca dei migliori materiali e forme per realizzare e aggangiare lo scafo e la gomma, ispirata a quelle da sabbia ma realizzata “ad hoc”. Le serate a guardare insieme i video di Madison, le foto, a dedurre a sensazioni, a esperienza, a “secondo me” come creare il mezzo non avendo schemi o dati tecnici: “secondo me” che spesso mi portavano a pucciare me e la moto in acqua.

I primi test a Maggio del 2016 ci fanno scontrare con una dura realtà: la mancanza di motore che ha portato Carlo a coinvolgere Giorgio Valenti, noto preparatore di svariate categorie competitive.

Luca Colombo Moto Cross Kingii

Il progetto ha una svolta con il contributo di Giorgio: alcuni particolari dello scafo posteriore e le continue messe a punto, i primi 100 metri che diventano 500, poi un kilometro ma siamo ancora lontani dai 4,5 km del record.

E’ nell’ottobre 2016 che Carlo e Giorgio mi dicono “oggi andiamo a fare un giro a Lissone”: mi portano da Suzuki Valenti e ne usciamo “con il giocattolo nuovo”: la SUZUKI RMZ 450 4 tempi che porterò in acqua Domenica 25 Giugno.

Cambiando la moto abbiamo avuto, grazie al lavoro di Carlo e Giorgio, il motore che mancava e la spinta che mi serve per percorrere la distanza tra Gravedona e Colico, abbiamo, adattato gli attacchi e e modificato i bilanciamenti ed io imparato a gestire nuovamente la moto, replicando le mattinate “a puccio” nel lago, per me sempre piacevoli e un po’ meno per la moto. Stiamo ultimando gli ultimi dettagli e non vediamo l’ora di mettere in acqua il mezzo Domenica Mattina.

Luca Colombo Moto Cross Lago di Como


I dettagli dell’evento

Partenza: ore 9.30 del mattino di Domenica 25 Giugno da Gravedona, con arrivo a Colico
Distanza: 5,5 km
Record: Distanza su acqua dolce con una moto da cross adattata

Luca Colombo Moto Record mOndo Lago di Como

Ocean RIB Experience, da Palermo al Brasile: impresa riuscita per Sergio Davì!

Il sogno Atlantico del Capitano Davì e diventato realtà! I due Suzuki DF200AP sono stati determinanti nel portare Sergio Davì e il suo Master 996 da Palermo fino al Brasile: mai un problema e consumi bassi!

The ultimate four stroke outboard”. Realizzare il miglior fuoribordo quattro tempi, rendendo ciò una caratteristica assoluta, non è solo uno slogan per Suzuki Marine. Chi va per mare, chi lo naviga per portare la famiglia a fare il bagno oppure lo affronta per andare a pesca o, addirittura, lo sfida con imprese che stupiscono, sa che questo claim non è solo evocativo, ma è un dato di fatto incontrovertibile.

Lo ha pensato anche Sergio Davì, navigatore palermitano che già in passato si è reso protagonista d’imprese a bordo di RIB – battelli pneumatici a chiglia rigida – quando ha scelto i motori per affrontare la sua ultima sfida: “Voglio il meglio!” Il gommone come quello scelto da Davì, lungo poco meno di 10 metri, è indubbiamente un mezzo che non è concepito per traversare l’Atlantico ma, se gestito e soprattutto equipaggiato nel modo corretto, può affrontare anche queste imprese estreme. E Davì è riuscito a portare a termine l’impresa, da lui battezzata “Ocean RIB Experience”, proprio grazie alla qualità dei motori Suzuki che hanno spinto il suo battello Master 996 da Palermo al Brasile.

Ben 4.300 miglia totali navigate spesso con mare impegnativo, vento forte e condizioni di carico estreme, che alla fine hanno fatto registrare una percorrenza media di circa 1 litro/miglio di benzina per motore, davvero un dato impressionante!

Sergio Davì a fine raid ha dichiarato: “Già nel 2012, durante il raid di Capo Nord, avevo avuto una buona esperienza con i motori Suzuki, senza alcun problema durante la navigazione; ma durante questa traversata sono rimasto sbalordito: su 4300 miglia totali ti aspetti qualche piccolo inconveniente, invece nulla… è andato tutto bene e non abbiamo avuto nessun genere di intoppo. Sono veramente contento e soddisfatto, questi motori sono estremamente affidabili, anzi, sono certo che potrei tornare indietro via mare con la stessa serenità dell’andata”.

Doveroso ripercorrere brevemente le tappe che hanno portato Sergio Davì e il suo co-pilota Alessio Bellavista fino a Recife, nello stato del Pernambuco, in Brasile.

Ocean RIB Experience Gommone Motori Suzuki

Tutto è iniziato lo scorso 29 aprile quando “Nemo”, il gommone Master 996, ha lasciato Palermo alla volta della Sardegna, per puntare quindi su Isole Baleari, Spagna meridionale, Marocco e Isole Canarie. La sosta a Gran Canaria, del 29 maggio, è stata utilizzata come una sorta di pit-stop, dove battello e motori sono stati sottoposti a un attento controllo, necessario prima di affrontare la parte più lunga e impegnativa della traversata, ovvero l’Atlantico.

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Dopo aver percorso già più di 1.700 miglia nautiche, la carena del RIB ha avuto la necessità di essere pulita, altrimenti le prestazioni di battello e propulsori ne avrebbero risentito, mentre ai due motori Suzuki DF200AP è stato regalato un bel tagliando. Oltre al classico cambio dell’olio per l’unità termica e per il piede di ciascun fuoribordo, sono stati cambiati i filtri della benzina, sia quelli sotto le calandre sia quelli decantatori esterni, ed è stato aggiunto anche il cambio delle candele, anche se quelle utilizzate fino ad allora erano ancora perfettamente integre.

Altro intervento volto a migliorare l’efficienza dell’insieme RIB/motori è stato quello dedicato al cambio delle eliche, necessario per far rendere al meglio le caratteristiche di coppia e di potenza dei Suzuki, impegnati da lì in poi a spingere un battello con oltre tre tonnellate di carico a bordo. Lo stesso Davì, in un suo post lasciato in rete subito dopo la sosta, sembrava incredulo di come avessero risposto i due fuoribordo fino a quel momento, ma anche della puntualità e la bravura con la quale i tecnici di Motoras Nàuticas Islas Canarias, incaricati da Movilmotors (importatori Suzuki Marine per la Spagna), fossero intervenuti nelle manutenzioni, per altro assolutamente ordinarie.

Ocean RIB Experience Alessio Bellavista Sergio Davì
Alessio Bellavista e Sergio Davì

Partendo da Gran Canaria, Nemo ha dovuto affrontare un primo “grande balzo” di 890 miglia di Oceano fino a Capo Verde e poi da lì un secondo, ancora più ampio: 132 ore di navigazione continua per percorrere, fra burrasche e piogge tropicali, le 1.258 miglia necessarie per mettere piede sul primo avamposto di Brasile, l’Ilha de Fernando de Noronha, dove uomini e battello sono approdati all’alba del giorno 11 giugno. 132 ore, quindi, senza mai spegnere i motori che hanno accompagnato Sergio Davì in questa incredibile avventura.

Qualche ora di ritardo all’arrivo rispetto alle previsioni non è riuscita a mitigare la gioia dei due marinai palermitani, stanchi, ma entusiasti per essere riusciti a compiere la parte più impegnativa della Ocean RIB Experience.

Così, dopo un meritato riposo, Sergio Davì e Alessio Bellavista, il giorno 16 giugno, sono giunti a Itamaracà, accolti dalle autorità locali, dai rappresentanti della Camera di Commercio italo-brasiliana e da un folto gruppo di giornalisti.

Sabato 17 giugno 2017, poi, lo sbarco a Recife, meta finale di un’impresa che ha assunto toni epici. Se gli uomini hanno dovuto affrontare un cimento che ha messo a dura prova la loro resistenza al sonno e alla stanchezza, ponendo al contempo in risalto la loro perizia e preparazione di marinai, i mezzi, battello e motori fuoribordo, sono stati sottoposti a una sorta di stress test cui nessuno si sognerebbe mai di affrontare: 4.300 miglia navigate quasi di continuo, concedendo loro brevi soste per i rifornimenti e quel solo citato pit-stop prima di balzare da una parte all’altra dell’Atlantico.

I Suzuki DF200AP, nello specifico, grazie alla tecnologia di cui dispongono, alla qualità dei materiali con i quali sono costruiti, alle prestazioni che riescono a garantire, sono riusciti a superare una prova tanto dura senza il benché minimo tentennamento, senza mostrare alcun calo nelle prestazioni nemmeno dopo 4.300 miglia di navigazione, talvolta al limite del sostenibile.

Un successo assoluto, sul quale in molti avrebbero puntato; Davì in primis e tutti coloro che possiedono un fuoribordo Suzuki, “The ultimate four stroke outboard”.

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Ocean RIB Experience gommone Palermo Recife


Suzuki DF200AP: informazioni tecniche

Questo 200 HP di Suzuki ha un’architettura con quattro cilindri in linea, che vanta prestazioni paragonabili a quelle di un V6, ma con i vantaggi in termini dimensionali e di peso.

Per questo, con i suoi 225 kg è il 200 HP più leggero oggi presente sul mercato, pesando oltre il 12% in meno rispetto gli attuali modelli V6 di pari potenza.

Oltre a tale caratteristica, questo fuoribordo Suzuki porta con sé alcune soluzioni tecniche d’avanguardia tra le quali:
• vanta una presa d’aria diretta di nuova concezione e la fasatura variabile delle valvole, per una maggiore efficienza termica e prestazioni elevate a tutti i règimi;
• ha 2.867 cc di cilindrata, dunque è un vero “Big Block”, con rapporto di compressione più elevato rispetto alla norma, per garantire accelerazioni fulminee, grazie a valori di coppia elevati già ai bassi règimi;
• è dotato di tecnologia Lean Burn, a combustione magra, per ottimizzare il rendimento e ottenere un significativo contenimento delle emissioni e dei consumi; questo è il “segreto” che ha consentito a Sergio Davì di affrontare la traversata dell’Atlantico senza troppi patemi in termini di autonomia. I due motori, all’atto pratico, durante l’impresa hanno consumato addirittura 220 litri in meno di quanto previsto dei calcoli fatti a tavolino;
• grazie alla presenza di una potente centralina a 32 bit, il motore gode di un sistema di monitoraggio di tutte le funzioni e del controllo interno dei parametri operativi in tempo reale, per garantire la massima affidabilità.

Comunicato stampa

I prodotti Made in Italy della Navaltecnosud alla conquista dell’Inghilterra

Nell’ottica di una sempre più spiccata internazionalizzazione, una rinomata azienda nel Sud Italia sbarca nel Regno Unito, mettendo alla prova i suoi prodotti in uno scenario difficile come Portland, città nota per essere particolarmente ventosa, dove ha taccato imbarcazioni molto grandi.

Navaltecnosud Boat Stand, azienda pugliese specializzata nella produzione di attrezzature per la cantieristica e per il trasporto delle imbarcazioni, dopo aver presentato i suoi prodotti nei più importanti saloni nautici globali, sta ottenendo sempre maggiori successi in ambito internazionale, con installazioni in giro per il mondo, tra cui Spagna, Inghilterra e Caraibi.

Questa società, con sede a Valenzano nel barese, realizza una vasta gamma di cavalletti, puntelli, invasi, tacchi, bilancini, attrezzature per il trasporto di grandi yachts su nave, nonché rastrelliere e scaffali porta barche a più piani per “porti a secco” e altri articoli per la cantieristica navale, per la sicurezza nelle aree tecniche e per una migliore ottimizzazione degli spazi a terra nei cantieri.

Naval Tecno Sud Portland Sella barche a vela

Di questa vasta gamma, oggi poniamo l’attenzione su questo prodotto in particolare: Sella VELA, invaso trasportabile con carrelli motorizzati dotati di forche e traversine che consentono di sollevare barca e sella in contemporanea. Ideale per ottimizzare gli spazi nei cantieri navali ed avere le barche in sicurezza. Viene realizzato in varie misure di larghezza, in relazione all’interno ruote del carrello e in varie lunghezze. Portate, dimensioni e numero di puntelli sono personalizzabili a seconda delle specifiche esigenze.

Per guardare la gamma completa dei prodotti Navaltecnosud, visita la VETRINA PRODOTTI.

L’AZIENDA
La storia dell’azienda nasce dalla passione e dallo spirito di osservazione di Roberto Spadavecchia, che ha notato e deciso di risolvere svariate problematiche osservate durante la propria esperienza nei cantieri navali. Nello specifico, è stato osservato come molto spesso le imbarcazioni durante la manutenzione a secco fossero posizionate su attrezzature instabili e improvvisate, che mettevano a rischio l’integrità delle stesse, e quanto tempo andasse perso per tagliare e sagomare ogni volta questi sostegni. La Navaltecnosud nasce proprio per supportare armatori e cantieri fornendo attrezzature più moderne e tecnologiche.


Naval Tecno Sud Boat Stand
Via P. Pascali 28 – 70010 Valenzano (BA)
+39 393 5493586
navaltecnosud@gmail.com
www.navaltecnosud.it

Nasce Abarth 695 Rivale, l’auto concepita in collaborazione con Riva

• La nuova serie speciale è il punto d’incontro due brand capaci di trasformare l’ordinario in straordinario e di superare i limiti delle prestazioni e dell’esclusività.
• Disponibile in serie limitata, berlina e cabrio, la vettura si distingue per scelte estetiche uniche e materiali preziosi di derivazione nautica, firmati Riva.
• Abarth 695 Rivale è elegante e unica come un motoscafo Riva, e garantisce performance eccezionali come ogni serie speciale Abarth. 
• Per celebrare i 175 anni di Riva, nasce, in produzione ultra-limitata, anche la 695 Rivale 175th Anniversary che presenta ulteriori dettagli di stile.

Dall’incontro tra due eccellenze italiane nel campo della tecnologia, dell’innovazione, della cura per il dettaglio e della ricerca della performance nasce Abarth 695 Rivale, la serie speciale concepita in collaborazione con Riva. Questo marchio storico della nautica mondiale, da sempre sinonimo di eleganza e stile italiano, ha contribuito alla creazione della Abarth più raffinata di sempre.

Disponibile in serie limitata in versione berlina e cabrio, la Abarth 695 Rivale si riconosce grazie alla sua esclusiva livrea: vernice a due tonalità Riva blu sera Riva e Shark Grey impreziosita da un doppio tratto color acquamarina che la percorre all’altezza della linea di cintura e richiama la “linea di bellezza” degli yacht.

Abrth 695 Rivale Riva Motoscafi

Le finiture cromo satinate per le maniglie delle porte, la firma “695 Rivale” sul portellone posteriore e sui parafanghi posteriori, la modanatura cromo satinata sul portellone posteriore che evoca le forme sofisticate di uno yacht, rendendo ancor più inconfondibile questo modello grazie all’affinità estetica con la griglia laterale dei nuovi yacht Riva.

A tanto fascino corrisponde la consueta ricerca delle migliori performance attraverso il costante upgrade tecnico che caratterizza ogni vettura Abarth: sotto il cofano della 695 Rivale, infatti, si cela un motore da 1368 cm3 che garantisce una potenza massima di 180 CV e una coppia di 250 Nm. Il rapporto peso-potenza della 695 Rivale è da autentica supercar (5,8 kg/CV con una massa di 1045 kg) e le prestazioni sono straordinarie: 225 km/h di velocità massima e 6,7” per accelerare da 0 a 100 km/h. Si tratta quindi di una vettura in grado di appagare clienti sofisticati alla ricerca di eleganza, raffinatezza e prestazioni.

Insieme alla Abarth 695 Rivale si svela anche la 695 Rivale 175 Anniversary, che celebra i 175 anni del marchio Riva, nato nel 1842. Questa “ultra-limited edition” accentua le finiture artigianali aggiungendo elementi personalizzati, cerchi dedicati, logo celebrativi e sedili anteriori in pelle blu e neri rifiniti a mano. Disponibili 175 berline e 175 cabrio.

Una vettura per l’asfalto rovente che nasce dall’acqua
L’obiettivo della 695 Rivale è quello di superare i valori tradizionali di Abarth abbracciando il fascino inconfondibile di Riva per soddisfare la richiesta di prestazioni entusiasmanti abbinate a raffinatezza ed eleganza di livello superiore.

Il suo stile si ispira al nuovissimo open Riva “56 Rivale”, uno degli yacht più eleganti e performanti mai costruiti dal cantiere di Sarnico. Tratti comuni alla 695 Rivale, che prende in prestito anche alcuni stilemi tipicamente Riva a sottolineare l’approccio di eleganza e carattere che la contraddistingue. Lo yacht e l’automobile condividono infatti alcuni elementi estetici, come la caratteristica livrea grigia di Riva e le modanature cromo satinate.

Abrth 695 Rivale Riva Motoscafi

All’interno, batticalcagno in fibra di carbonio, sedili in pelli blu come i pannelli delle portiere, tappetini neri con inserti blu e plancia in fibra di carbonio o in mogano, variante disponibile a richiesta che conferisce alla vettura un accento ancor più nautico. Il legno, il più naturale degli elementi, si sposa con le avanzate soluzioni tecnologiche per un risultato di assoluta eccellenza, come avviene sulle imbarcazioni Riva: perfetta unione tra ultimate technology ed elevata artigianalità. La variante in mogano consente di abbracciare la filosofia Riva ancor più in profondità: comprende, oltre alla fascia plancia, un volante specifico in pelle blu e nera con mirino in mogano, copri quadro strumenti in pelle blu, pomello cambio e batticalcagno in mogano.

Di assoluta eccellenza anche i contenuti tecnologici: di serie il sistema infotainment UconnectTM con schermo touch 7” HD e predisposizione Apple CarPlay e Android Auto. Non manca la targhetta numerata apposta a mano che, a richiesta, potrà essere personalizzata con il nome del proprio yacht: un modo originale per rendere la nuova Abarth 695 Rivale un prestazionale “tender” terrestre. Il carattere Abarth, infine, è ben visibile nell’impianto di scarico Akrapović con terminali in carbonio, nei freni Brembo con pinze nere anteriori fisse a 4 pistoncini, nei cerchi in lega da 17” Supersport con finitura dedicata grigio lucido, nelle sospensioni Abarth by Koni con tecnologia FSD (Frequency-Selective Damping).

Grazie alle sue caratteristiche uniche, Abarth 695 Rivale è un Instant Classic capace di entrare a pieno titolo nella ristretta cerchia del Registro Abarth, che include solo le vetture più esclusive e dotate di requisiti tecnici o storici tali da renderle “pezzi da collezione”.

Abrth 695 Rivale Riva Motoscafi

Un omaggio ai 175 anni di Riva
Abarth e Riva condividono un passato riccodi storia, e lavorano costantemente sul proprio heritage per dare forma al proprio futuro. Quelle di Carlo Abarth e Carlo Riva sono due grandi storie italiane, le storie di due uomini che avevano un sogno, e lo hanno fatto diventare leggenda. Entrambi hanno avuto il coraggio di spingere il pensiero al di là degli schemi consueti, regalando così al mondo automobili e imbarcazioni di assoluta eccellenza divenute nel tempo icone globali.

Proprio nel 2017 Riva compie 175 anni, un traguardo che pochissime aziende al mondo possono vantare. Per celebrare questo speciale compleanno, Abarth ha pensato a una produzione ultra-limitata della 695 Rivale, la 175 Anniversary: 175 unità per la berlina e 175 per la cabrio. È un’edizione che celebra il “saper fare” italiano, con dettagli artigianali come i sedili sellati a mano in pelle bicolore nera e blu con logo celebrativo cucito sul poggiatesta, la plancia in carbonio serigrafata con il logo specifico, la speciale targhetta numerata interna ed il badge celebrativo sul montante esterno. Specifico anche il design dei cerchi in lega da 17”.

Abrth 695 Rivale Riva Motoscafi

 

Comunicato stampa