Andrea Mura trionfa alla terribile Ostar ed è leggenda

Andrea Mura, a bordo del suo Open 50 Vento di Sardegna, si è aggiudicato la prestigiosa Ostar 2017 in 17 giorni, 4 ore, 6 minuti, 19 secondi entrando nella leggenda.

E’ stata una OSTAR estremamente impegnativa, sono contento di essere qui sano e salvo“, sono queste le prime parole del velista sardo classe 1964, primo al traguardo della più famosa transatlantica in solitario, salpata da Plymouth il 29 maggio scorso e terminata alle ore 18 circa (ora italiana) del 15 giugno a Newport, nel Rhode Island, percorrendo 2800 miglia.

Sempre in testa dall’inizio alla fine della regata, per Andrea Mura si tratta del terzo successo su questa stessa rotta, avendo vinto (in coppia con Riccardo Apolloni) la Twostar del 2012 e (in solitaria) la Ostar del 2013.

Mura con questo successo ha dimostrato ancora le sue capacità fuori dall’ordinario come velista, come tattico (ha scelto una rotta estremamente settentrionale interpretando al meglio il vento), come tecnico che sa mettere a punto perfettamente barca e vele e come marinaio che riesce sempre a cavarsela in ogni situazione. E’ venuto fuori, infatti, da una terribile burrasca con venti oltre i 60 nodi e onde di 15 metri,, che ha eliminato due terzi della flotta, e ha dovuto riparare una grave avaria al motore della chiglia basculante, problema lo ha costretto a due soste tecniche in rada quando ormai aveva raggiunto in continente americano e che probabilmente gli è costato la vittoria nella classifica Gipsy Moth (in tempo compensato).

Si “accontenterà”, per così dire, della vittoria assoluta (Line Honours) e nella vittoria di classe (Ostar Line) e speriamo che, grazie a questa dimostrazione di forza, carattere e tenacia, stavolta sia quella buona per riuscire a coronare il suo sogno di partecipare alla prossima Vendée Globe.

Ricordiamo infatti che il suo precedente progetto era naufragato causa sponsor e aveva dovuto vendere il suo Imoca. Ma Mura non si era perso d’animo: ha comprato d’occasione Vento di Sardegna, lo ha trasformato in una barca velocissima, l’Open 50 più veloce al mondo, e ha affrontato nuovamente l’Atlantico e la Ostar, nonostante il precedente proposito di non riprovarla più.

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Queste i suoi primi pensieri dopo l’arrivo:

“Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito tramite giornali, TV e web, ed anche tramite i social, so che sono stati centinaia di migliaia, mi hanno fatto sentire un affetto ed una vicinanza incredibili – sottolinea Mura – anche in mezzo all’Oceano non mi sono mai sentito veramente solo. Vorrei ringraziarli ad uno ad uno”

“Ringrazio anche i nostri sponsor tecnici, veri e propri partner, grazie a loro questa barca è arrivata qui praticamente senza danni – aggiunge Mura – Ricordiamo che Vento di Sardegna è un progetto del 1997, partorito dal genio italiano di Felci. E’ una barca  attempata, che abbiamo migliorato nel corso degli anni, ideale per regate impegnative come la Ostar”.

E questo lo splendido palmares di Andrea Mura, a cui si aggiunge oggi l’ennesimo trionfo:

• 2010, Route du Rhum, famosa regata transatlantica in solitario che si svolge ogni quattro anni, 3.543 miglia attraverso le fredde acque del Nord Atlantico, fino ai Caraibi. Con questa vittoria, Andrea è il primo italiano ad entrare nella leggenda.
• 2012, vittoria e record sia nella Twostar (13 gg 14 h), sia nella Quebec – S. Malò.(11 gg, 12 h)
• 2013, vittoria nella Ostar, 2.850 miglia dall’Inghilterra agli Stati Uniti, la più dura delle regate in solitario perché a temperature polari, controvento e controcorrente.
• Andrea ha vinto nel 2011 e nel 2014 il Premio “Velista dell’Anno”.
• A novembre 2014 ha concluso al secondo posto (primo dei monoscafi) la Route du Rum 2014 – Destination Guadeloupe in “Rhum Class”

La Volvo Ocean Race si terrà ogni 2 anni invece che ogni 3

La Volvo Ocean Race, dopo l’imminente edizione 2017/18, passerà da un ciclo triennale ad uno biennale: la 14° edizione partirà quindi nel 2019. Un cambiamento che offrirà maggiore continuità e superiore valore commerciale per squadre, sponsor e città ospitanti.

La conferma di questa novità regolamentare comporterà, d’ora in poi, almeno un’attività di gara in ogni anno solare, il che significa più azione per gli appassionati dell’iconica regata velica in tutto il mondo, un’occupazione più continua per i velisti professionisti coinvolti e un maggior ritorno sugli investimenti per gli sponsor e gli altri sostenitori dei team partecipanti.

L’edizione 2017/18 partirà il 22 ottobre da Alicante e terminerà alla fine di giugno dell’anno prossimo all’Aia, nei Paesi Bassi. Le tre edizioni successive avranno quindi luogo nel 2019/20, 2021/22 e 2023/24: questo cambiamento, in aggiunta alle altre modifiche regolamentari (clicca qui), si tradurrà in un maggiore appeal commerciale e maggiore varietà di opzioni  per le città ospitanti, che ora si provvederà a scegliere.

Volvo Ocean Race
La partenza da Città del Capo dell’edizione 2013/14 – Photo by Greg Beadle

Negli ultimi 20 anni, la Volvo Ocean Race è cresciuta in maniera esponenziale rispetto alle prime edizioni che prevedevano solo 3 tappe in tutto il mondo. La competizione oggi visita molti altri mercati importanti sia per le parti interessate che per i fan: nel 2017/18 il percorso prevede un totale di 12 città ospitanti.

Riducendo il ciclo temporale, non sarà necessario andare in tutti i mercati commerciali ad ogni edizione: ciò vuol dire che gli organizzatori potranno scegliere località che rappresentino il giusto equilibrio tra l’integrità sportiva della gara e il valore commerciale.

Volvo Ocean Race

“Il ciclo più corto significa che potremmo abbreviare ogni edizione di qualche mese, rispetto agli attuali 8/9, ma comunque visitare più mercati nell’arco di 4 anni“, ha dichiarato il Race CEO Mark Turner. “Al tempo stesso rafforzeremo il DNA e il cuore della competizione: essere sempre in giro per il mondo, compresi i Mari del Sud intorno all’Antartide“.

La Volvo Ocean Race è al lavoro sugli accordi per visitare Nord America, Sud America, Oceania, Cina e almeno cinque importanti mercati europei come minimo ogni due edizioni (e in alcuni casi ogni edizione), rendendo più facile per le squadre trovare sponsor che si impegnino per due edizioni ancora prima che gli organizzatori stabiliscano i percorsi definitivi.

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Turner spiega: “Da questi cambiamenti ci aspettiamo come risultato che sia i team che gli sponsor si impegnino per due edizioni consecutive, cosa che raramente è accaduta in passato, quando il precedente periodo di 2 gare in 6 anni era un impegno troppo a lungo termine per la maggior parte delle aziende. Ciò significa più continuità per tutti, più sponsor e maggiore attenzione mediatica tra le edizioni, visto che le squadre non chiuderanno i battenti, e strutture delle squadre più efficienti sia in termini sportivi che commerciali“.

Volvo Ocean Race Team Donfgeng
Il Team Dongfeng

La direzione gara ha già annunciato che la 14ma edizione del 2019/20 sarà disputata con le nuovissime barche monoscafo dotate di foils. L’aggiunta di multiscafi “volanti” per le regate costiere significa che la Volvo Ocean Race rappresenterà una dura prova di navigazione a tutto tondo.

Questa modifica temporale avrà come conseguenza anche l’allineamento della Volvo Ocean Race con gli altri maggiori eventi del calendario velico mondiale. Per la prima volta nella storia Volvo Ocean Race, Coppa America, Olimpiadi e Vendée Globe, tutte con cicli di 2 o 4 anni, saranno sincronizzate e non vi sarà più alcun rischio di sovrapposizione.

In origine la Volvo Ocean Race, a partire dalla prima edizione del 1973/74, si teneva ogni 4 anni, per poi passare ogni 3 anni dal 2005/06. Ora il nuovo cambiamento.

Volvo Ocean Race

ORC Worlds 2017 a Trieste: 1300 velisti per il titolo di Campione del Mondo!

E’ stata presentato il Mondiale ORC, la regata a cadenza annuale più importante per la vela d’altura che vede assegnare il massimo titolo sportivo internazionale di questa disciplina.

La regata, che si terrà a inizio luglio nelle acque del Golfo di Trieste, è aperta a imbarcazioni di dimensioni e prestazioni diverse, che vedono le proprie performance equiparate attraverso un sistema di “compensazione” (o handicap o bilanciamento o rating che dir si voglia) che rielaborerà i tempi di percorrenza tra le boe del campo di regata, in base a coefficienti relativi ai certificati di stazza. L’applicazione degli handicap è disciplinata dall’ ORC (Offshore Racing Congress), la massima autorità a livello internazionale, delegata dalla Federvela mondiale (la World Sailing).

Per la prima volta in assoluto il Campionato Mondiale ORC approda in Alto Adriatico, dopo l’edizione 2016 in Danimarca e quattro anni dopo l’ultima edizione italiana (Ancona 2013). Per Trieste, città in cui la passione per la vela è fortissima, si tratta di un’occasione speciale senza precedenti: mai la città di Trieste e il proprio Golfo hanno ospitato una sfida iridata per la vela d’altura.

Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste, ha commentato: “Trieste sta vivendo una fase di crescita e di notorietà non solo a livello turistico straordinaria e sono felice ed orgoglioso di poter essere a disposizione di questo straordinario evento. La soddisfazione per me nel vedere arrivare qui questo Mondiale è doppia perché ho un legame particolare con Muggia, di cui sono stato Sindaco negli anni dell’ideazione e realizzazione di Porto San Rocco”.

L’evento, in programma dal 30 giugno all’8 luglio, si disputa nell’arco di 6 giorni effettivi di regata (dal 3 all’8 luglio), preceduti da un giorno di warm up (2 luglio) e da tre giorni dedicati alle necessarie verifiche di stazza delle imbarcazioni (30 giugno-2 luglio), ovvero ai controlli degli scafi, delle vele e delle attrezzature che devono corrispondere al certificato ORC di ciascuna rispettiva barca (ogni imbarcazione ammessa al mondiale ne deve disporre).

Gli iscritti all’ORC Worlds Trieste 2017 sono suddivisi in 3 classi (A, B, C) in considerazione del valore di CDL (Class Division Length). Nell’ambito di ogni classe sarà assegnato il titolo di Campione del Mondo.

Classe A: CDL da 11,50 a 17,00
Classe B: CDL a 9,65 a 11,50
Classe C: CDL da 8,45 a 9,65

All’ORC Worlds Trieste 2017 saranno rappresentate 19 Nazioni: Gran Bretagna, Spagna, Russia, Grecia, Germania, Ucraina, Malta, Finlandia, Turchia, Croazia, Norvegia, Austria, Danimarca, Olanda, Estonia, Repubblica Ceca, Cipro, Slovenia e naturalmente Italia. Gli equipaggi ammessi e iscritti alla regata sono 127, per un totale di 1300 velisti.

Le richieste di partecipazione erano ben più numerose ma, al fine di garantire il massimo livello qualitativo della manifestazione, è stata deciso di limitare il numero di equipaggi presenti sulla linea di partenza, attraverso una rigida selezione sulla base di criteri oggettivi di valutazione, pur a malincuore viste le entusiastiche richieste di partecipazione.

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L’ORC Worlds Trieste 2017 è organizzato dallo Yacht Club Porto San Rocco e dall’ORC (Offshore Racing Congress) con la collaborazione di alcuni tra i migliori circoli locali come: Yacht Club Adriaco, Triestina della Vela, Circolo della Vela Muggia, Società Velica di Barcola e Grignano, TPK Circolo Nautico Triestino Sirena. A questi si aggiunge il circolo sloveno dello Yachting Club Portorož.

I campi di regata sui cui si disputeranno le prove inshore (una o più regate al giorno, in base alle condizioni meteo, attorno alle boe, in programma dal 5 all’8 luglio) saranno due, collocati in parte in acque italiane e in parte in acque slovene. Il percorso della prova offshore sarà definito e comunicato agli equipaggi, in funzione delle previsioni meteo, a ridosso della partenza.

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ORC Worlds Porto San Rocco Marina Resort a Muggia
Porto San Rocco Marina Resort a Muggia

La flotta dell’ORC Worlds Trieste 2017 disputerà per la prima volta le prove offshore nelle acque di tre diverse Nazioni, visto che i vertici del percorso sono posizionati in Slovenia e Croazia. Il numero totale delle prove da disputare, tra offshore e inshore, è 9. La base logistica e l’intera ospitalità per tutte le imbarcazioni partecipanti all’ORC Worlds Trieste 2017 è garantita da Porto San Rocco con le sue infrastrutture, in grado di ospitare l’intera flotta e di garantire assistenza tecnica attraverso il Cantiere San Rocco.

Un evento internazionale di tale caratura non può prescindere da due elementi determinanti: il volontariato e il ruolo dei partner rappresentati da enti pubblici e aziende private che hanno scelto di affiancare l’organizzazione di questa sfida iridata. Sono oltre 150 le persone che saranno coinvolte nella gestione quotidiana dell’evento, sia per quanto riguarda la parte puramente agonistica, sia per quel che concerne l’organizzazione logistica e l’attività di banchina.

Per la prima volta nella storia dei Mondiali ORC, l’evento sarà trasmesso integralmente in diretta video streaming con il racconto in tempo reale dell’azione sul campo di regata. L’evento potrà essere seguito accedendo al sito ufficiale www.orcworlds2017.com o semplicemente consultando la pagina facebook ufficiale dell’evento dove scorrerà il live.

IL PROGRAMMA
30 giugno: Registrazioni e controlli di stazza
1 luglio: Registrazioni e controlli di stazza
2 luglio: Registrazioni e controlli di stazza, Practice Race e Cerimonia di Apertura
3 luglio: Partenza Offshore Races
4 luglio: Continuazione Offshore Races
5 luglio: Inshore Races
6 luglio: Inshore Races
7 luglio: Inshore Races
8 luglio: Inshore Races e Cerimonia di Premiazione

OSTAR, Andrea Mura “l’aggiustatutto” si ferma di nuovo e poi riparte

Ancora un altro stop per Vento di Sardegna, in gara alla OSTAR, la temibile regata transatlantica salpata da Plymouth il 29 maggio scorso.

Le condizioni del mare e del vento, ed in particolare la Tempesta Perfetta incontrata sul cammino qualche giorno fa che ha spinto al ritiro molti concorrenti, tra cui l’italiano Zambelli, hanno provocato conseguenze anche sulla barca di Andrea Mura.

Per fortuna, dopo una dozzina di ore di riparazioni varie, Vento di Sardegna è rientrata in gara alle 13.30 ora italiana.

In particolare destavano preoccupazione le condizioni del motore della chiglia basculante, un elemento centrale nell’idrodinamica di una barca come Vento di Sardegna.

Mura è riuscito ancora una volta a sistemare tutto (si parla in particolare di grosse perdite d’olio, dovute all’allentamento di uno dei due bulloni del tubo idraulico lato prua del motore elettrico).

Le altre riparazioni hanno interessato l’ormai famosa “capottina”, piccola ma ingegnosa soluzione che ha consentito allo skipper una tenuta molto più “stagna” durante la gara, evitando freddo e mare in faccia.

Ricordiamo che Mura aveva già effettuato una sosta nella rada di Halifax nei giorni scorsi e che ciò è consentito dal regolamento, a patto di non ricevere aiuti e supporto dall’esterno o da altre barche.

Adesso la prua è rivolta a Newport, si prevedono ancora due giorni circa di navigazione.

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E’ successo di tutto in questa Ostar – conferma Andrea Mura – tempeste in successione, gelo polare, avarie…sono contento che manchi poco all’arrivo, adesso accuso un po’ di stanchezza ma la gioia di tagliare la linea del traguardo fa scomparire ogni problema”.

Nel caso in cui Mura dovesse vincere la Ostar 2017, entrerebbe davvero nella leggenda in quanto sarebbe l’unico skipper ad aver vinto tutte e 3 le regate dal 2012 una di seguito all’altra, 2 Ostar e 1 Twostar (con record).

Ecco il video della Tempesta Perfetta:

E’ possibile seguire la regata di Andrea sul sito della OSTAR con il tracking ufficiale (http://yb.tl/rwyc_transat2017), ed anche attraverso un’App gratuita.

Aggiornamenti in real time anche su Facebook e Twitter di Andrea Mura e sul sito www.andreamura.com.

Andrea Mura Ostar Vento di Sardegna sosta riparazioni
La situazione attuale. Nel cerchio la posizione di Mura
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Andrea Mura
Andrea Mura nasce a Cagliari il 13 settembre 1964. Dall’età di 6 anni si dedica alla vela agonistica, collezionando successi e record nelle classi più diverse, che comprendono dieci titoli italiani, due titoli europei nella classe 420, un titolo mondiale Juniores 470, due campagne olimpiche in 470, una in Tornado.
Nel 1992 gareggia con il Moro di Venezia per la Coppa America, vincendo due campionati del mondo, uno in Coppa e uno nella classe 50 piedi, e una Louis Vuitton Cup.
Andrea Mura non è solo un grande atleta: già fondatore nel 1985 della Veleria Andrea Mura Sail Design, Andrea sviluppa soluzioni tecniche innovative che gli valgono l’Oscar come “Miglior Velaio 2005”.
Nel 2007 Andrea lancia una nuova sfida votandosi alla vela d’altura a bordo di Vento di Sardegna, un formidabile Open 50.
Vince la Route du Rhum, famosa regata transatlantica in solitario che si svolge ogni quattro anni, 3.543 miglia attraverso le fredde acque del Nord Atlantico, fino ai Caraibi. Con questa vittoria, Andrea è il primo italiano ad entrare nella leggenda.
Andrea replica nel 2012 con vittoria e record sia nella Twostar (13 gg 14 h), sia nella Quebec – S. Malò. (11 gg, 12 h)
Nel 2013, affronta e vince la terribile Ostar, 2.850 miglia dall’Inghilterra agli Stati Uniti, la più dura delle regate in solitario perché a temperature polari, controvento e controcorrente.
Andrea ha vinto nel 2011 e nel 2014 il Premio “Velista dell’Anno”.
A novembre 2014 ha concluso al secondo posto (primo dei monoscafi) la Route du Rum 2014 – Destination Guadeloupe in “Rhum Class”.
Andrea Mura ha vinto per la quinta volta la “Roma x 1” nel 2016 e nel 2017 affronterà nuove sfide, a partire dalla OSTAR (maggio 2017).

Comunicato stampa

Ostar, Zambelli recuperato da un elicottero dopo aver abbandonato la barca

La Ostar, traversata atlantica in solitario ad alte latitudini, purtroppo conferma ancora una vota la sua fama di regata durissima.

Quando stava andando tutto bene per i due italiani, con Mura dominatore e Zambelli in lotta per le primissime posizione, una terribile tempesta con venti costantemente oltre i 40 nodi e mare forza 9, ha flagellato e messo in seria difficoltà la flotta.

Andrea Mura, che ha comunicato di non aver mai affrontato un mare del genere, con la barca che scompariva sotto i frangenti e riemergeva, e fino a quel punto assoluto dominatore con il suo Vento di Sardegna, si è dovuto dirigere a terra in Nuova Scozia per una sosta tecnica.

E’ andata molto peggio ad Michele Zambelli, che nella notte tra sabato e domenica ha lanciato il Mayday, venendo poi tratto in salvo da un elicottero della Guardia Costiera Canadese, dopo aver abbandonato la sua barca Illumia.

Questo il messaggio postato da Andrea sul suo profilo Facebook:

“Grazie a tutti per il supporto e grazie alla Royal Canadian Air Force. Ho perso la deriva a causa di una collisione e la barca si è riempita d’acqua, quindi sono stato costretto ad abbandonare Illumia 12. Ci sarebbero tante cose da raccontare, dallo sguardo di chi mi ha salvato allo strappo di ciò che ho lasciato. Ma questa è una storia che vi racconterò più avanti…”

Durissima la situazione anche per il resto della flotta: d’altronde è terribile affrontare condizioni simili in bolina con barche del genere. Si registra un disalberamento (il Sun Fast 37 olandese Happy) e una barca affondata, il Luffe 37 bulgaro Furia, i cui skipper (partecipava alla Twostar in doppio) sono stati salvati dalla nave Thor Magna. Altre tre barche si sono ritirate per gravi danni, ma stanno procedendo con mezzi propri verso l’Inghilterra o le Azzorre.

Il video del salvataggio:


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Coppa America, New Zealand sul 4-2 e oggi ha il match-point nella finale sfidanti

Siamo al giorno decisivo dei play-off sfidanti di America’s Cup: Team New Zealand conduce per 4-2 sugli svedesi di Artemis Racing e quindi oggi ha a disposizione il match-point per andare a sfidare Oracle per la Coppa America.

LE REGATE DI IERI

Nella prima prova, i neozelandesi puntano su una configurazione da vento leggero ma raffiche superiori al previsto li mettono in difficoltà contro gli svedesi, che hanno due sole configurazioni come derive (vento debole/medio e medio/forte) che li rendono meno affinati ma sicuramente più adattabili ad eventuali cambiamenti di vento. Pareggio di Artemis e serie sul 2-2.

Poi il vento si è indebolito e nella seconda regata di giornata i kiwi sono tornati a farla da padroni: nonostante la partenza vinta dagli svedesi, i neozelandesi hanno rimontato con facilità e si sono portati nettamente in vantaggio. Inoltre Artemis ha accusato problemi tecnici alla pulsantiera di bordo, per poi ritirarsi visto il distacco pesante. 3-2 per New Zealand.

Ultima prova molto tirata, con Artemis avanti di un soffio in partenza, per la sesta volta su sei, ma Peter Burling vince il duello, con pathos sulla linea dell’arrivo per una frenata inaspettata dei kiwi ha ringalluzzito gli svedesi. Ma alla fine Team New Zealand chiude con 4-2 e ed è ad un passo dalla vittoria della Louis Vuitton Cup.

ANCHE IL TIMONIERE IN MARE A MOVIMENTARE LA FINALE

Nella giornata di sabato invece l’episodio particolare è stato nella terza regata, sul risultato di 1-1, quando il timoniere e fuoriclasse degli svedesi, Nathan Outteridge, è finito in mare dopo una virata, quando tutti a bordo corrono da un lato all’altro per prendere posto con il nuovo assetto. Outteridge è scivolato cadendo in acqua: si è messo al timone il randista, ma poco dopo il team svedese si è ritirato, in quanto su queste barche è impossibile navigare alla pari con un uomo in meno, dal momento che non si sprigiona abbastanza energia per governarle.

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Vittoria alla 151 Miglia – Trofeo Cetilar in Classe 950: il racconto di Pendibene

Ecco il racconto di Andrea Pendibene, atleta della Marina Militare:

Vittoria per “SPORTVELA MM – BLACKBIRD” alla regata 151 MIGLIA – CETILAR, manifestazione che ha visto coinvolte oltre 220 imbarcazioni.

Giovanna Valsecchi al suo “primo comando” come skipper ha seguito la parte di analisi dello studio delle variabili metereologiche che, interpolate con i target velocità attraverso i software di navigazione, possono simulare centinaia di corse la notte precedente lo start.

Partenza da Marina di Pisa, disimpegno alla secca della Meloria per poi dirigere al famigerato scoglio della Giraglia interpretando il meteo capriccioso di Capo Corso. Effettuato il “Giro di Boa” di metà percorso una discesa diretta alle temibili Formiche di Montecristo facendo attenzione al Canale di Piombino e alla bassa Isola di Pianosa riserva naturale. Ultimo sprint finale con il periplo dell’isolotto dello Sparviero da lasciare a dritta e il taglio della  linea d’arrivo davanti al Porto di Punta Ala al traverso del faro rosso sotto il controllo vigile della torre del porto.

Marina Militare Vittoria Classe 950 151 miglia cetilar

L’equipaggio di “SportvelaMM – Black Bird”, questo il nome della imbarcazione classe 950, è composto dallo Svizzero Jacques Valente, da Valery, dal LGT De Tommasi, SC 3Cl Pendibene e dal SC Valsecchi hanno avuto la meglio sugli altri equipaggi della classe.

La regata è stata caratterizzata da momenti di vento leggero soprattutto nell’approcio all’isola d’Elba ma anche da momenti con un bel vento teso che ha permesso a “SPORTVELA MM – BLACK BIRD” di dare il meglio di se arrivando 2 ore e mezzo prima degli altri classe 950.

Andrea Pendibene commenta durante le fasi di setup alla Seve Spezia prima di effettuare il trasferimento per raggiungere il nuovo Porto di Pisa, nella sua Toscana: “ Partecipare ad una regata “Lunga” non è mai scontato, in quanto l’affidabilità è il 90% e, anche se non siamo in oceano, ogni volta che si lasciano gli ormeggi la sicurezza è la priorità N°1. In gara non prenderemo rischi ma abbiamo tanta voglia di fare bene per noi e per chi crede in noi”

Carena, alberatura, motore, impianti, verifica delle dotazioni e tanti altri lavori da marinai che sono  stati effettuati grazie all’aiuto fondamentale come sempre di Giovanna Valsecchi (anche lei Marinaio).

SportVela MM Vittoria Classe 950 151 miglia cetilar

Giovanna Valsecchi commenta prima di lasciare la banchina e raggiungere lo start: “Sono la skipper, per me è una prima volta al comando c’è una emozione forte dentro di me inutile negarlo. La regata è impegnativa, molti passaggi difficili e abbiamo studiato le carte e anticipato i rilevamenti. La strategia è definita: al 90% partiremo forte, inseguiremo il vento e poi dalla Giraglia attaccheremo dove il vento aumenterà faremo tesoro del nostro addestramento oceanico..”

Si mollano gli ormeggi dal nuovo porto di Marina di Pisa, si avvisa cincnav cosi da inviargli ogni 4 ore il punto nave e ci dirigiamo nella zona di partenza davanti a Livorno dove identifichiamo l’inconfondibile sagoma della Accademia di Livorno e le alberature del brigantino dove generazione dopo generazione vengono formati e temprati gli ufficiali di Marina.

Siamo talmente presi da non accorgerci che  il nuovo Presidente della Federazione il dott. Francesco Ettorre e il suo Vice Alessandro Mei sono impegnati a dare lo start in stile Yachting anglosassone in segno di stima a tutti i marinai presenti per questa gara che testimonia la volontà di diffondere l’arte marinaresca, valorizzare il nostro territorio e promuovere i valori san dello sport velico.

Ci sono 250 barche pronte a scattare e lottare per un podio, le barche delle sicurezza, dei giornalisti oltre ad un elicottero della stampa ..…l’adreanalina  di oltre 1500 persone si mischia tra gesti di prodieri, colpi di timone, accelerazioni, manovre al limite e la procedura scandisce tramite segnali sonori e bandiere il 5,4,3,2,1 GO!

Marina Militare Vittoria Classe 950 151 miglia cetilar

CLASSIFICA CLASSE950
1) SPORTVELA MARINA MILITARE SUI9 – GIOVANNA VALSECCHI – TEMPO GARA 28 ore, 49 minuti, 55 secondi
2) EXTREME LIFE  FRA5 – MAURIZIO VETTORATO – TEMPO GARA 31 ore, 16 minuti, 10 secondi
3) PEGASUS VENEZIA FRA3600 – PIERO BOERIO – TEMPO GARA 30 ore, 48 minuti, 01 secondo

Terminata la regata si riparte per il Golfo della Spezia, altre miglia, altri tramonti, altri sogni che forti di una vittoria sono più vicini…

sportvela Marina Militare Classe 950 151 miglia cetilar


Questa vittoria ottenuta con impegno, dedizione, voglia di fare bene è dedicata a tutti voi che ogni giorno lottate lontano dal mare ma con le stesse difficoltà , forse maggiori!

Sono un Marinaio abituato a lottare per raggiungere porti sicuri e quando sono in porto lotto per tornare in mare dove il tempo è scandito non da un orologio ma dal vento, dal mare e da quella sinfonia che si crea navigando a vela verso l’orizzonte inseguendo un sogno..
Entrare in Marina Militare mi ha cresciuto, maturato e reso orgoglioso di questa grande opportunità. Rappresentare il proprio Paese è difficile per il peso della responsabilità ma anche per la sfida nella sfida contro sponsor stellari….quasi un Davide contro Golia

Mancano meno di 100giorni alla MiniTransat di PEGASO ITA883 MARINA MILITARE

Andrea Pendibene

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Coppa America: Dainese & Team New Zealand rivoluzionano il mondo della vela

Il Gruppo Dainese è “Official Safety Partner” di Emirates Team New Zealand per la Coppa America 2017.

L’equipaggio neozelandese, che per la prima volta ha scelto i pedali al posto dei tradizionali “coffee grinders” per azionare i winch, ha indossato la nuova giacca Sea-Guard ideata e sviluppata da Dainese, che integra protezione e aerodinamicità alle funzioni di galleggiamento.

Performance fino ad ora impensabili per i nuovi catamarani “volanti” AC50 che oggi hanno preso il largo nell’iconica cornice di Great Sound (Bermuda) al via alla 35° edizione della Coppa America. Ad oltre 50 nodi di velocità, per l’equipaggio si presentano condizioni estreme, simili a quelle a cui sono esposti i piloti del Motomondiale. La sicurezza a bordo è quindi l’elemento fondamentale che ha dato origine alla partnership tra Dainese e Emirates Team New Zeland.

Nasce così SEA-GUARD, il primo dispositivo di protezione appositamente studiato per le competizioni veliche. SEA-GUARD, oltre alla funzione di galleggiamento, offre protezione da impatto e consente la massima libertà di movimento per i grinder di ultima generazione, che usano le gambe – su appositi pedali – e non più le braccia per agire sui verricelli.

SEA-GUARD costituisce un’unica soluzione ergonomica e confortevole, pensata per ottimizzare le performance dell’equipaggio. SEA-GUARD integra una gobba aerodinamica di derivazione motociclistica, unitamente all’alloggiamento per la Oxygen tank – una bombola di ossigeno che gli atleti utilizzano in situazioni di emergenza, come in caso di ribaltamento della barca – e per i dispositivi per la comunicazione di bordo.

Un progetto unico nel suo genere, che ci ha permesso di portare la passione Italiana per l’innovazione e la performance a supporto di un partner di eccellenza” ha dichiarato Cristiano Silei, CEO di Dainese Group. “Da sempre Dainese fa della sicurezza negli sport dinamici la propria missione. L’impegno costante dei nostri team di ricerca e sviluppo in questi mesi di preparazione e la partnership con Emirates Team New Zealand ci hanno permesso di superare una sfida nuova per entrambi ed applicare il know-how acquisito in circostanze estreme diverse da quelle che ben conosciamo da 45 anni”.

Max Sirena, ex skipper di Luna Rossa, ora Technical Advisor e Membro del Management di Emirates Team New Zealand ha aggiunto: “Con l’avvento negli ultimi anni dei catamarani AC, l’evoluzione del mondo velico ha raggiunto livelli senza precedenti. Ora velocità e sicurezza vanno di pari passo con la partnership con Dainese. E’ la prima volta che vengono combinati sicurezza, galleggiamento, protezione e aerodinamicità, tutti aspetti che contribuiscono al miglioramento della nostra performance sull’acqua. Con i catamarani “volanti”, ciascun dettaglio, dalla barca all’abbigliamento, rende a tutti gli effetti la navigazione più veloce”.


DAINESE GROUP – MISSION SAFETY
Fondato nel 1972 da Lino Dainese, il gruppo Dainese sviluppa abbigliamento protettivo all’avanguardia per la pratica di sport dinamici: motociclismo, sport invernali, ciclismo, equitazione e vela. Perseguendo la propria missione di proteggere gli sportivi dalla testa ai piedi, nel 2007, Dainese ha acquisito il marchio AGV, brand iconico fondato nel 1947 e famoso in tutto il mondo per i suoi innovativi caschi sportivi. Nel 2015 il gruppo cresce con l’ingresso di POC, marchio svedese leader mondiale nell’equipaggiamento protettivo per sport invernali e ciclismo. I prodotti Dainese, AGV e POC rappresentano la frontiera tecnologica nell’ambito della protezione per gli sport dinamici e sono utilizzati dai migliori atleti al mondo da Valentino Rossi a Emirates Team New Zealand.


EMIRATES TEAM NEW ZEALAND
Emirates Team New Zealand ha lanciato la sfida alla 35^ America’s Cup che si svolgerà alle Bermuda nel 2017 ed è il team che ha ottenuto i maggiori successi nella storia recente del trofeo. Vincitore di due edizioni della Coppa America (1995 e 2000), nonché finalista e vincitore di tre ulteriori Louis Vuitton Cup, Emirates Team New Zealand raduna i migliori velisti al mondo. E’ l’unico team ad aver partecipato sia all’America’s Cup che alla Volvo Ocean Race, il giro del mondo in equipaggio, e continua a misurarsi in molti circuiti competitivi, come l’AudiMedCup e l’Extreme Sailing Series, incrementando ulteriormente la sua reputazione a livello internazionale. Le origini del team risalgono alla Coppa America del 1987 di Fremantle (Ovest Australia) e, Emirates Team New Zealand, è l’unico team che si finanzia commercialmente ad essere sopravvissuto dall’edizione 2007 dell’America’s Cup, quella con più sfidanti. Con alcuni dei migliori velisti, dei più innovativi progettisti e boat builder e, grazie alla visione e leadership di Grant Dalton, Emirates Team New Zealand è il team più all’avanguardia nel panorama velico internazionale.

Comunicato stampa

Coppa America, epico cappottamento per New Zealand (VIDEO): per fortuna nessun ferito

Sono tutti sani e salvi“…. e con queste parole la comunità dell’America’s Cup e gli appassionati di vela in tutto il mondo hanno tirato un bel sospiro di sollievo, dopo lo shock per il drammatico cappottamento della barca neolezandese. Ancora vivo nella mente di molti, infatti, il ricordo dell’incidente mortale occorso al britannico Andrew ‘Bart’ Simpson 4 anni fa su una barca simile, durante gli allenamenti per la Coppa America.

Durante la quarta regata della semifinale (i kiwi conducevano 3-0) l’Emirates Team New Zealand di Peter Burling ha perso stabilità e si è ingavonato per poi scuffiare e restare con la prua in acqua, la poppa in aria, tre membri dell’equipaggio in acqua e il resto appesi nelle loro postazioni.

America's Cup New Zealand rovesciamento
© Gilles Martin-Raget – America’s Cup
America's Cup New Zealand rovesciato
© Gilles Martin-Raget – America’s Cup
America's Cup Emirates Team New Zealand ribaltato
© Gilles Martin-Raget – America’s Cup

I loro avversari, i britannici di Land Rover BAR, hanno rallentato immediatamente e il capitano Ben Ainslie ha offerto assistenza all’equipaggio avversario.

America's Cup New Zealand capsize
© Ricardo Pinto – America’s Cup

Dopo essere rimasto con la poppa in aria per alcuni minuti, il catamarano Emirates Team New Zealand è caduto su un lato, permettendo all’equipaggio di tirarlo in posizione verticale.

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America's Cup New Zealand cappottamento
© Ricardo Pinto – America’s Cup

Non sono ancora chiare le implicazioni che questo incidente avrà sui playoff di Louis Vuitton America’s Cup, così come la portata dei danni subiti dall’imbarcazione. Il punto naturalmente è stato assegnato a Land Rover BAR, il che significa che i Kiwi di Peter Burling sono ancora sul 3-1 nella serie.

Oggi sono in programma altre regate, con previsioni ancora una volta di condizioni al limite. Se il vento sarà troppo forte, i neozelandesi potrebbero godere di un giorno supplementare per riparare la loro barca danneggiata.

Lo skipper neozelandese Peter Burling, il più giovane del lotto con i suoi 26 anni, ha dichiarato: “Innanzitutto stiamo tutti bene, la cosa davvero importante è questa. Mentre cercavamo di accelerare in prossimità della linea di partenza eravamo molto alti sui foils e poi ci siamo abbassati molto rapidamente. Non siamo sicuri di cosa abbia causato il ribaltamento, ma ora l’importante è sistemare i danni il prima possibile ed essere pronti per le prossime regate. I ragazzi del team sono dei combattenti e lavorando insieme ce la faremo. Hanno già dato prova di ciò riparando la barca in tempi record dopo la prima regata.

Questo il commento di Ben Ainslie, timoniere avversario “E ‘stata una fantastica giornata di navigazione, certamente la più entusiasmante in cui io sia mai stato coinvolto. Non sono sicuro che ‘divertimento’ sia la parola giusta, ma è molto emozionante, non ho mai vissuto un’atmosfera così tesa prima d’ora.». Certamente ora l’inglese comincia perlomeno ad intravedere una luce in fondo al tunnel in cui si trovava il team BAR.

America's Cup New Zealand ribaltamento
© Ricardo Pinto – America’s Cup

Si può dire che c’è anche un po’ di Italia nel fatto che per fortuna nessuno si è fatto male per davvero: ricordiamo che l’equipaggio del Team New Zealand indossa abbigliamento di sicurezza Dainese.

L’ALTRA SEMIFINALE
Nell’altra semifinale, intanto, dopo un’epica battaglia i giapponesi di SoftBank Team Japan, condotti da Dean Barker, si sono portati a sorpresa sul 3-1 sui favoriti svedesi Artemis Racing di Nathan Outteridge.

Vele d’epoca: riparte la “Coppa A.I.V.E. dell’Adriatico”

Da giugno a ottobre cinque regate tra Venezia, Monfalcone, Trieste e la Slovenia.

Dal 10 al 12 giugno la Portopiccolo Classic di Sistiana, in provincia di Trieste, inaugurerà la seconda edizione della Coppa A.I.V.E. dell’Adriatico, circuito di regate patrocinato dall’Associazione Italiana Vele d’Epoca riservato alle barche a vela d’epoca e classiche. Cinque le prove in calendario, valide per l’assegnazione dei Trofei ‘Epoca’, ‘Classiche’ e ‘Spirit of Tradition’, che si svolgeranno nelle acque di Trieste, Venezia, Monfalcone e in Slovenia. Premiazione finale dopo la Barcolana Classic di ottobre.

CINQUE TAPPE IN ALTO ADRIATICO
Per il secondo anno consecutivo l’A.I.V.E. (Associazione Italiana Vele d’Epoca, www.aive-yachts.org), nel 35esimo anno della fondazione, bandisce la Coppa A.I.V.E. dell’Adriatico 2017 riservata agli yachts d’epoca e classici conformi al regolamento del C.I.M. (il Comitato Internazionale del Mediterraneo, l’organo normatore delle regate di barche d’epoca del Mediterraneo) e muniti del relativo certificato di stazza per l’anno in corso. Il Trofeo è organizzato in collaborazione con il Circolo Velico Il Portodimare (PD), la Società Velica di Barcola e Grignano (TS), lo Yacht Club Adriaco (TS), lo Yacht Club Hannibal (GO), lo Yacht Club Portopiccolo (TS) e lo Yacht Club Venezia (VE). La Coppa sarà vinta dallo yacht d’epoca e dallo yacht classico che avranno conseguito il punteggio più basso nella loro categoria secondo un già collaudato sistema di computo dei punti. Un trofeo stagionale verrà assegnato anche alla categoria Spirit of Tradition. Cinque le tappe in calendario, che si svolgeranno tra giugno e ottobre:

10-12 giugno:  “Portopiccolo Classic – Trofeo ITAS Assicurazioni” – Sistiana (TS)
24-25 giugno:  “V Trofeo Principato di Monaco a Venezia – Banca Generali Special Cup” – Venezia
9-10 settembre:  “International Hannibal Classic” – Monfalcone (GO)
30 sett.-1 ott.:  “20° Raduno Città di Trieste” – Trieste
7 ottobre:  “Barcolana Classic” – Trieste

Coppa A.I.V.E. dell'Adriatico Vele d'epoca e classiche

La tappa di Venezia si svolgerà grazie al sostegno del Consolato Onorario del Principato di  Monaco a Venezia, mentre l’Hannibal Classic, alla sua prima edizione, rappresenterà la prima regata adriatica AIVE/CIM che toccherà le acque della Slovenia. Un tocco di internazionalità per l’Associazione Italiana Vele d’Epoca, che proprio nel 2017 ha rinnovato le cariche sociali e nominato un nuovo Presidente, il Professore spezzino Pier Maria Giusteschi Conti. Le imbarcazioni vincitrici del 2016 sono state Serenity tra le ‘Epoca’, Strale (1967) tra le ‘Classiche’ e Angelica IV (2000) tra gli ‘Spirit of Tradition’.

1^ Tappa
“PORTOPICCOLO CLASSIC – Trofeo ITAS Assicurazioni” – SISTIANA (TS) – 10/12 GIUGNO 2017
La “Portopiccolo Classic – Trofeo ITAS Assicurazioni” di Sistiana (TS) inaugura ufficialmente la Coppa A.I.V.E. dell’Adriatico 2017. La manifestazione, giunta alla seconda edizione, è organizzata dallo Yacht Club Portopiccolo in collaborazione con lo Yacht Club Adriaco e il Diporto Nautico Sistiana a.s.d. Potranno partecipare tutti gli yachts che abbiano i requisiti per essere inclusi nelle categorie “Yachts d’epoca”, “Yachts classici”, gli Yachts progettati da Carlo Sciarrelli, le imbarcazioni da diporto tradizionali costruite in legno, assimilabili alle “passere”, identificate come imbarcazioni costruite in legno di lunghezza non superiore a 9 metri e costruite nello “spirito della tradizione”. L’ammissione di eventuali altre barche sarà subordinata al giudizio del Comitato Organizzatore. Due le prove in mare, sabato 11 e domenica 12 giugno. Previsti un welcome cocktail e un gala dinner per gli equipaggi. Premiazione finale sulla terrazza del Club. www.portopiccolosistiana.it

Coppa A.I.V.E. vele d'epoca Angelica IV
Angelica IV (Foto Maccione)

2^ Tappa
“V TROFEO PRINCIPATO DI MONACO A VENEZIA – BANCA GENERALI SPECIAL CUP” – VENEZIA – 24/25 GIUGNO 2017
Anche quest’anno il nuovo Marina Sant’Elena ospiterà la flotta d’imbarcazioni a vela d’epoca e classiche che parteciperanno alla quinta edizione del “Trofeo Principato di Monaco a Venezia – Banca Generali Special Cup”, evento promosso e organizzato da Anna Licia Balzan, Console Onorario del Principato di Monaco a Venezia, con il sostegno di Banca Generali. Il Trofeo, che gode della collaborazione della Marina Militare di Venezia, è organizzato  con la Direzione del Turismo e dei Congressi del Principato di Monaco a Milano, lo Yacht Club Venezia, il Circolo velico il Portodimare, sotto la direzione tecnica di Mirko Sguario, nota personalità del settore. Due le regate in programma, sabato 24 e domenica 25 giugno. In Presenza di S.E.M. Serge Telle, Primo Ministro del Principato di Monaco, sono previsti  due cocktail dînatoires. Il primo presso il prestigioso Baglioni Hotel Luna a due passi da Piazza San Marco mentre il secondo, grazie alla collaborazione della Marina Militare, si terrà per la prima volta in una location d’eccezione: il Padiglione delle Navi del Museo Storico Navale di Venezia. Le barche veleggeranno nelle acque del bacino di San Marco e saranno visibili dalle rive. La premiazione finale di domenica, che vedrà l’attribuzione dell’Overall Banca Generali, si svolgerà al Marina Sant’Elena. www.yachtclubvenezia.it

3^ Tappa
“INTERNATIONAL HANNIBAL CLASSIC” – MONFALCONE (GO) – 9/10 SETTEMBRE 2017
Monfalcone – Portorose (SLO) – Monfalcone. Dall’Italia in Slovenia e ritorno, attraverso tutto il Golfo di Trieste. Avrà il sapore dell’internazionalità la prima edizione di questa nuova regata per vele d’epoca e classiche, Spirit of Tradition e barche progettate da Carlo Sciarrelli, organizzata dallo Yacht Club Hannibal, già organizzatore di importanti competizioni come il Campionato Assoluto Vela d’Altura 2017. Sabato 9 settembre la flotta partirà dal Marina Hannibal di Monfalcone diretta a Portorose, in acque slovene a sud-est di Pirano, dove arriverà dopo circa 15 miglia di mare. Qui gli equipaggi trascorreranno la notte in porto e domenica 10 settembre ripartiranno in regata verso Monfalcone, dove nel pomeriggio si svolgeranno le premiazioni. Tra gli scafi partecipanti anche Angelica IV, il cutter bermudiano lungo 16,50 metri portabandiera dello Yacht Club Hannibal, progettato da Carlo Sciarrelli e costruito in legno nel 2000 dal Cantiere Carlini di Rimini. www.yachtclubhannibal.it

Coppa A.I.V.E. vele d'epoca Serenity
Serenity (Foto Maccione)

4^ Tappa
“20° RADUNO CITTÀ DI TRIESTE” – TRIESTE – 30 SETT./1 OTTOBRE 2017
Un appuntamento giunto alla ventesima edizione, durante il quale si riunisce una parte della flotta che la settimana successiva parteciperà alla Barcolana, la regata più affollata d’Europa. Le barche partecipanti al “20° Raduno Città di Trieste” e alla “Barcolana Classic” potranno sostare gratuitamente presso le banchine dello Yacht Club Adriaco di Trieste per circa 10 giorni. Oltre 70 gli scafi partecipanti in passato. Le imbarcazioni d’Epoca concorreranno per il Trofeo Challenge Arrigo Modugno, le imbarcazioni Classiche per il Trofeo Sergio Spagnul, con classifiche a tempi compensati come da regolamento CIM per vele d’epoca. Sono previste classifiche separate anche per le imbarcazioni progettate da Carlo Sciarrelli, oltre alle tradizionali “Passere” e gli “Spirit of Tradition”. www.ycadriaco.it

Coppa A.I.V.E. vele d'epoca in regata
Vele d’epoca in regata (Foto Maccione)

5^ Tappa
“BARCOLANA CLASSIC” – TRIESTE – 7 OTTOBRE 2017
La Barcolana Classic di Trieste, giunta quest’anno alla undicesima edizione, da quando è nata nel 2006 ha sempre mantenuto il primato di regata per vele d’epoca e classiche, con cadenza annuale, più frequentata d’Italia (Le Vele d’Epoca di Imperia si svolge con cadenza biennale). Spesso nelle edizioni precedenti è stato superato il numero di 80 scafi partecipanti. Una sola la regata in programma, sabato 7 ottobre, preceduta da una parata delle imbarcazioni nello specchio acqueo antistante Piazza Unità d’Italia, in quei giorni gremita di appassionati e velisti partecipanti alla ben nota Barcolana, la regata più affollata d’Europa. www.ycadriaco.it

Coppa A.I.V.E. vele d'epoca Strale 1967
Strale 1967 (Foto Maccione)

Comunicato stampa