Strepitoso record di Coville: giro del mondo in meno di 50 giorni

L’impresa è riuscita: Thomas Coville è il solitario più veloce di sempre a fare il giro del mondo in barca a vela. Il francese, 48 anni, a bordo del trimarano <Sodebo Ultim’> ha portato a termine l’impresa in 49 giorni, 3 ore e 7 minuti, demolendo il tempo fatto segnare da Francis Joyon nel 2008 (57 giorni e mezzo).

Coville aveva un conto aperto con il giro del mondo: era infatti al quinto tentativo di record, dopo ulteriori circumnavigazioni del globo effettuate in equipaggio. Finalmente questa volta ce l’ha fatta: partito il 6 novembre dall’isola di Ouessant, Coville è arrivato a Brest il 26 dicembre dopo una navigazione, a quasi 25 nodi di media, in cui ha azzeccato tutte le scelte, oltre ad incontrare condizioni meteo ottimali.

Thomas Coville record giro mondo solitario vela Sodebo

Coville ha tenuto infatti una rotta molto diversa dal precedente detentore del record: ha scelto inzialmente di passare a ridosso di Canarie e Capo Verde invece di navigare in mezzo all’Atlantico, per poi puntare verso il Brasile e tenersi molto più a Sud prima del Capo di Buona Speranza (doppiato con 500 miglia di vantaggio) e più a Nord durante la prima parte dell’Oceano Indiano, al termine del quale il suo vantaggio era diventato imponente (1100 miglia). Nel Pacifico le rotte sono state simili, ma le condizioni meteo più favorevoli hanno portato il vantaggio a ben 1800 miglia al passaggio di Capo Horn. La risalita dell’Atlantico è stata poi una semplice formalità.

Coville record del mondo la rotta
In arancione la rotta seguita da Coville, in rosso quella del record precedente.

Coville, soprannominato “il filosofo della vela”, all’arrivo si è dichiarato entusiasta ma stremato: per fare un record in solitario occorre manovrare come fosse un equipaggio e la fatica è mostruosa. Come si evince dal suo racconto, una delle prove maggiori è stata lo spostamento di sacchi di vele bagnate da 150 kg tra uno scafo e l’altro della barca, trascinandoli un poco alla volta sulla rete che li congiunge.

Ha dichiarato che ora il suo principale desiderio è” fare una dormita senza doversi svegliare in continuazione per la paura di urtare qualcosa”. Infatti durante la navigazione è stato costretto a dei brevi riposi di 10 minuti ogni 2-3 ore per controllare di non andare a sbattere contro container, iceberg o altri ostacoli galleggianti.

Di seguito il video dell trionfale arrivo a Brest.

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Coville, passaggio dell’Equatore con 6 giorni di vantaggio sul record del mondo!

Thomas Coville ha attraversato l’Equatore, che segna il suo ingresso nell’emisfero settentrionale, domenica 18 dicembre 2016 con ben 6 giorni 11 ore e 23 minuti di vantaggio rispetto al record del mondo in solitario, stabilito da Francis Joyon il 20 gennaio 2008. A Coville e al suo trimarano <Sodebo Ultim’> (31 m di lunghezza e 21 m di larghezza) restano 3200 miglia per raggiungere Ouessant e completare il giro del mondo in solitario. Confrontando i tempi, a questo punto Joyon era ancora alla latitudine di Buenos Aires.

Essendo entrato nell’emisfero Sud il 12 novembre, Coville ha impiegato solamente 35 giorni e 21 ore per attraversare l’emisfero passando per i tre capi classici del giro del mondo a vela, Buona Speranza, Leewin e Horn, ben 5 giorni in meno rispetto al tempo di Francis Joyon su <Idec> del 2008.

Lo skipper francese ha inoltre stabilendo un nuovo tempo di riferimento in solitario tra Ouessant e l’Equatore, in 41 giorni 14 ore e 53 minuti.

Gli basterà arrivare a Ouessant entro il 3 gennaio 2017 per stabilire il nuovo record del mondo in solitario. A meno di clamorosi imprevisti, il record sembra quasi cosa fatta, dal momento che Coville è atteso tra il 26 e il 28 dicembre nell’isola della Bretagna, linea di partenza e arrivo per il giro del mondo in multiscafo.

Dal momento della partenza al ritorno nell’emisfero Nord, Coville ha percorso 23.583 miglia (43.675 km) ad una velocità media di 23,61 nodi.

Coville ha recentemente stabilito numerosi record in solitario (soggetti ad approvazione e ratifica da parte del WSSRC, World Sailing Speed Record Council), tra cui record dell’Oceano Indiano (Capo Agulhas-Tasmania), record del Pacifico (Tasmania-Capo Horn), record Equatore-Equatore e record di distanza in 24 ore.

Rolex Sydney Hobart Yacht Race 2016, al via la classica d’altura

ROLEX SYDNEY HOBART YACHT RACE 2016

26 dicembre 2016 – 1 gennaio 2017
IRREPRESSIBLE SPIRIT,
IRREPRESSIBLE CHALLENGE

Ogni edizione della Rolex Sydney Hobart Yacht Race è unica e con caratteristiche distintive. Quest’anno ricorre la 72° edizione della classica d’altura, con un centinaio di partecipanti confermati, tra cui leggende viventi, vincitori delle passate edizioni, intrepidi sfidanti per la prima volta e concorrenti provenienti da ogni parte del mondo, tutti determinati a scrivere un nuovo capitolo nella gloriosa ed affascinante storia della regata.

Tenutasi per la prima volta nel 1945, la Rolex Sydney Hobart è organizzata dal Cruising Yacht Club of Australia (CYCA), con la collaborazione del Royal Yacht Club of Tasmania, e si svolge ogni anno a partire da quella prima edizione che ha visto nove imbarcazioni salpare da Sydney il 26 dicembre. Rolex è sponsor principale della regata da 628 miglia nautiche dal 2002. Insieme a Rolex Fastnet Race, Rolex Middle Sea Race, Rolex China Sea Race e RORC Caribbean 600, questa iconica sfida sportiva è una delle cinque grandi regate d’altura facenti parte del portafoglio di partnership nautiche del marchio leader nel settore dell’orologeria svizzera. “Il coinvolgimento di Rolex nella vela risale a più di cinquanta anni fa. Si tratta di uno sport con il quale abbiamo un grande rapporto di affinità”, spiega Arnaud Boetsch, Direttore Immagine & Comunicazione di Rolex. “La Rolex Sydney Hobart è uno delle regate più rinomate al mondo e una parte preziosa del nostro portafoglio nautico. Si tratta di uno dei più difficili esami di marineria e di una vera e propria prova di sforzo umano. Incarna ciò che apprezziamo – grande tradizione, gesta pionieristiche e lo spirito d’avventura di coloro che vi partecipano”.

Rolex Sydney Hobart Yacht Race 2016

UNA LINEA DI PARTENZA RICCA DI QUALITA’
La flotta di 93 imbarcazioni attualmente registrate comprende quattro Maxis 100 piedi, nove ex vincitori e una serie di Corinthian, tra cui il più piccolo ed anche il più antico yacht della flotta, il 30 piedi del 1935 <Maluka of Kermandie>, di Sean Langman.
Tra i Maxis, la continua evoluzione <Wild Oats XI> non ha saltato una Rolex Sydney Hobart dal suo lancio nel 2005. La sua partecipazione è stata più che impressionante, con 8 vittorie in tempo reale – di per sé un record – e la Tripla Corona (vittoria in tempo reale, record della regata e la vittoria finale in tempo compensato) in due diverse occasioni. La regata dell’anno scorso è stata la meno fortunata, a causa di una randa strappata, che la costrinse ad abbandonare la competizione durante la prima notte in mare. L’edizione 2016 rappresenta un possibilità di ri-esercitare il suo predominio, con una nota struggente, visto che è la prima gara dalla scomparsa di Bob Oatley, ispiratore e proprietario originale dello yacht.
La vittoria in tempo reale dello scorso anno è andata allo yacht americano Comanche, che questa volta non parteciperà. E, sebbene <Wild Oats XI> sia la favorita per arrivare prima nel porto di Hobart, la concorrenza sarà sicuramente feroce.

<Perpetual Loyal> di Anthony Bell ha ottenuto la vittoria in tempo reale nel 2011 e da allora è sempre stato tra i primi. Lo skipper finlandese Ludde Ingvall, che ha ottenuto la vittoria in tempo reale nel 2000 e nel 2004 con <Nicorette>, partecipa con il nuovo <CQS>, una radicale trasformazione di <Nicorette> del 2004. Esteso da 90 a 100 piedi, lo yacht rivoluziona il concetto di tecnologia di progettazione. Tra le caratteristiche più evidenti, vi sono la prua inversa (o Dreadnought) e un bompresso sovradimensionato.

<CQS> dispone anche del tecnicamente sofisticato Dynamic Stability System (DSS).
DSS è un sistema brevettato che utilizza foils retrattili per ridurre l’angolo di sbandamento e fornire un progressivo sollevamento dinamico, aumentando la potenza e riducendo l’attrito.

A completare la flotta dei 100 piedi, c’è <Scallywag> di Hong Kong, precedentemente <Ragamuffin>. Se le condizioni risultano favorevoli, i primi tenteranno di battere il record di regata di 1 giorno, 18 ore, 23 minuti e 12 secondi, stabilito da <Wild Oats XI> nel 2012.

Rolex Sydney Hobart Yacht Race 2016

ESPERIENZA VINCENTE
I nove ex vincitori della manifestazione, tra cui Wild Oats XI, tenteranno tutti di aggiudicarsi il premio più ambito della manifestazione, la Tattersall’s Cup, e un orologio Rolex Oyster Perpetual Yacht-Master 40 appositamente inciso per premiare la vittoria in tempo compensato.

Tuttavia la gara è notoriamente difficile da prevedere. L’abilità e prestazioni della concorrenza, nonché il meteo, avranno un effetto significativo sul risultato, favorendo inevitabilmente diverse tipologie di imbarcazioni a seconda delle circostanze. L’intensità e la direzione del vento e le condizioni del mare giocano un ruolo critico. Il modo in cui gli equipaggi reagiscono a questi elementi e gestiscono le proprie risorse durante i giorni e le notti in mare risulterà decisivo.

Nel 2004, mentre era in corso un gigantesco fenomeno di “Southerly buster”, il turbolento e freddo vento che provoca le violente burrasche vorticose sull’Australia sud-orientale, e  molti concorrenti cercavano acque più riparate, l’equipaggio del 55-piedi britannico Aera si diresse in mare aperto alla ricerca del salto di vento perfetto che li avrebbe guidati al traguardo. Questa audace mossa gli garantì il premio assoluto e dimostrò definitivamente come il coraggio di sostenere fino in fondo le proprie convinzioni, anche sotto pressione estrema, sia una qualità fondamentale e necessaria per avere successo in questa gara.

Rolex Sydney Hobart Yacht Race 2016

Il campione in carica è il 52 piedi Balance, di Paul Clitheroe. Avendo trionfato con il nome di Quest nel 2008, Balance è di fatto un due volte vincitore. Ripetere il trionfo dello scorso anno sarà un compito arduo.

Vincere per due edizioni conscutive si è rivelato impossibile per qualsiasi squadra in questi ultimi anni, a prova dell’imprevedibilità della regata. L’ultima barca a riuscire nell’impresa fu <Freya> nel 1965. Sebbene non abbiano vinto edizioni consecutive, un prestigioso elenco di precedenti vincitori prenderà parte alla regata. I loro nomi sono <Victoire> (2013), <Primitive Cool> (sotto il nome di <Secret Mens Business> nel 2010), <Two True> (2009), <The Banshee> (come <Terra Firma> nel 1995) e in <China Easyway> (come <She’s Apple II> nel 1991). E, il leggendario <Love & War>, tre volte vincitore in due epoche diverse (1974, 1978 e 2006).

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Rolex Sydney Hobart Yacht Race 2016

ROLEX
Rolex,  marchio leader dell’industria orologiera svizzera con sede a Ginevra, gode di una reputazione senza pari per qualità e competenza in tutto il mondo. I suoi orologi Oyster, tutti certificati come Superlativi Cronometri per precisione, prestazioni ed affidabilità, sono simboli di eccellenza, eleganza e prestigio. Fondato da Hans Wilsdorf nel 1905, il marchio ha aperto la strada allo sviluppo della orologio da polso ed è all’origine di numerose importanti innovazioni orologeria, come ad esempio l’Oyster, il primo orologio da polso impermeabile, lanciato nel 1926, ed il meccanismo di carica automatica inventato nel 1931. Rolex ha registrato oltre 400 brevetti nel corso della sua storia.

Rolex ha sempre cercato di legarsi alle attività che, come essa stessa, siano motivati da passione, eccellenza, precisione e spirito di squadra. E’ risultato quindi naturale lo spostamento di Rolex verso il mondo della vela, formando un’alleanza che risale alla fine del 1950. Oggi Rolex è Title Sponsor di circa 15 grandi eventi internazionali.

America’s Cup World Series: il team britannico di Ben Ainslie batte Oracle e New Zealand

Il Land Rover BAR Team, sfida britannica alla Coppa America capitanata dal 4 volte oro olimpico Ben Ainslie, ha vinto le World Series di Coppa America sconfiggendo i più quotati rivali di Oracle Team USA e Emirates Team New Zealand.

Così facendo il team BAR (Ben Ainslie Racing) si è avvantaggiato per la Louis Vuitton Cup (26 maggio-5 giugno 2017), regate di qualificazione alla America’s Cup del prossimo anno a Bermuda, guadagnando già 2 punti. 1 punto invece se lo è aggiudicato Oracle, team Defender della Coppa America, capitanato da James Spithill.

America's Cup World Series Fukuoka

Gli americani si erano aggiudicati la prima prova ma, grazie ad una reazione veemente, il team britannico ha rimontato fino a sfidare in una sorta di tie-break nella regata finale di Fukuoka, in Giappone, il team svedese Artemis, riuscendo alla fine a prevalere in virtù del miglior piazzamento nell’ultima prova, conquistando l’ambita classifica Overall.

Ben Ainslie, Team Principal e Skipper, ha dichiarato: “E ‘stata una giornata incredibile per la squadra perché il nostro grande obiettivo era quello di vincere la classifica Overall, questo è ciò che siamo venuti a fare qui. E’ un enorme successo per un team completamente nuovo: due anni e mezzo fa non avevamo assolutamente niente, siamo partiti da zero e quindi ciò che abbiamo realizzato nella costruzione della squadra, delle infrastrutture e questa performance nelle World Series è qualcosa di cui tutti noi dovremmo essere incredibilmente orgogliosi. Ma allo stesso tempo è solo il primo passo del nostro cammino per la Coppa America. Il nostro obiettivo era quello di ottenere i due punti bonus: ce l’abbiamo fatta e ora l’attenzione è chiaramente sulla barca e sulle prestazioni della prossima estate alle Bermuda. Vogliamo prepararci al meglio per la Coppa America, per cercare di portarla a casa dopo 167 anni di delusioni”.

Risultati del weekend giapponese:
1) Land Rover BAR – 75
2) Artemis Racing – 75
3) Oracle Team USA – 70
4) Emirates Team New Zealand – 65
5) SoftBank Team Japan – 61
6) Groupama Team France – 59

Classifica finale Overall America’s Cup World Series 2016:
1) Land Rover BAR – 512
2) Oracle Team USA – 493
3) Emirates Team New Zealand – 485
4) Artemis Racing – 466
5) SoftBank Team Japan – 460
6) Groupama Team France – 419

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America's Cup World Series Fukuoka
James Spithill – Team Oracle

Soldini alla prima regata oceanica col trimarano “volante”, la situazione

Giovanni Soldini è partito per la prima regata oceanica a bordo del trimarano “volante” Maserati Multi70, la RORC Transatlantic Race.

Al momento si trova in seconda posizione, dentro ad un fronte esteso, a circa 250 miglia di distanza dal grande rivale Phaedo3, già detentore del record della regata nella categoria multiscafi e che viaggia ad una velocità costante oltre i 20 nodi.

Comunicato stampa del team Maserati:

MASERATI MULTI70: PARTITA LA PRIMA REGATA OCEANICA PER GIOVANNI SOLDINI SUL TRIMARANO VOLANTE

Giovanni Soldini e il suo equipaggio hanno iniziato oggi, a bordo del tecnologico trimarano Maserati Multi70, la RORC Transatlantic Race.
2865 miglia per attraversare l’Atlantico da Lanzarote (Canarie) a Grenada (Mar dei Caraibi). Il record dei multiscafi della regata da  migliorare è quello di Phaedo3, stabilito lo scorso anno con un tempo di 5 giorni, 22 ore, 46 minuti e 3 secondi.

Soldini Maserati Trimarano RORC

Alle ore 13.00 italiane (12.00 a Lanzarote) del 26 novembre è partita la RORC Transatlantic Race che fra i 14 iscritti vede in corsa Maserati Multi70 e il Team capitanato da Giovanni Soldini, impaziente di correre questa prima regata oceanica.

La situazione meteo che si prospetta non è ancora definita chiaramente, anche perché i modelli americani ed europei non concordano e sono in rapida evoluzione.
«La transoceanica che ci aspetta è strana: siamo venuti qui per correre una regata caraibica – quindi alta pressione, Aliseo, vento stabile – e invece la situazione meteo è completamente diversa», commenta Giovanni Soldini in uscita dal Marina di Lanzarote. «Ci sono varie depressioni tropicali con fronti molto a Sud».

La partenza della RORC Transatlantic Race per Maserati Multi70, il suo diretto antagonista Phaedo3 e il resto della flotta è stata caratterizzata da 8 nodi di vento da SW al traverso. Passato il canale a Sud di Lanzarote, la navigazione sarà di bolina con vento in rinforzo verso sera.

«Non vediamo l’ora di poter volare in oceano», conclude Giovanni Soldini. «Siamo contenti di fare questa regata che per noi è un passaggio importante: dopo tre mesi di ricerche e sviluppo è la prima volta che riusciamo a navigare in oceano in assetto volante almeno da una parte. Speriamo di capire tante cose misurandoci con l’oceano e di fare dei passi avanti».

La RORC Transatlantic Race, giunta quest’anno alla terza edizione, prevede una rotta di 2865 miglia da Lanzarote (Canarie) a Grenada (Mar dei Caraibi). In corsa 14 barche divise fra Irc, Class 40 e Mocra Multihull. Il record dei multiscafi è quello stabilito dal trimarano Phaedo3 lo scorso anno con un tempo di 5 giorni, 22 ore, 46 minuti e 3 secondi.

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Vendée Globe, collisioni e avarie riducono ancora il gruppo

Sono trascorse tre settimane dalla partenza della Vendee Globe, l’intera flotta ha ormai passato la zona equatoriale.

Le posizioni ad oggi registrate evidenziano una netta differenza tra il gruppo di testa, composto da sei scafi che hanno appena doppiato il Capo di Buona Speranza, altre cinque imbarcazioni che si apprestano a doppiarlo ed il gruppo che lotta ad una distanza di oltre 3000 miglia dai primi.

La classifica conferma, almeno per ora, il vantaggio per gli scafi dotati di foils, anche se la quarta e sesta posizione sono occupate da imbarcazioni senza questo dispositivo, rispettivamente <SMA> e <Quéguiner – Leucémie Espoir>.

Vendée Globe Capo di Buona Speranza

Lo skipper Alex Thomson, autore di un’ottima prestazione sebbene vittima di una collisione che ha procurato la rottura di uno dei foil, ha sfiorato per un soffio il record di traversata sino all’Equatore ed è stato ora superato da Armel Le Cléac’h.
<Banque Populaire VIII> e <Hugo Boss> navigano molto vicini nell’area dei Quaranta Ruggenti, separati da una distanza inferiore a 3 miglia.

Purtroppo si registrano ancora altre avarie:
– Tanguy de Lamotte (rottura dell’albero) sta tornando a Les Sables d’Olonne
– Bertrand de Broc (collisione con danni allo scafo) si ritira
– Vincent Riou (danni da collisione) si ritira
– Jérémie Beyou, ora al quinto posto, procede con difficoltà a causa di avaria al sistema satellitare per le informazioni meteo

Non parliamo solo dei primi, accendiamo un faro anche sul gruppo più distanziato, dove veri marinai lottano a prescindere dalla disponibilità delle dotazioni dipendenti dal budget economico, soddisfatti della loro prestazione nella speranza di concludere l’impresa: il giro del mondo in solitario.

Bertrand de Broc Vendèè Globe
Bertrand de Broc ©Jean-Marie Liot / DPPI / Vendèe Globe

Dainese rivoluziona la sicurezza in mare insieme al Team New Zealand

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Comunicato stampa:

DAINESE RIVOLUZIONA LA SICUREZZA IN MARE INSIEME A EMIRATES TEAM NEW ZEALAND

Milano, EICMA 2016, 9 Novembre 2016 – Il Gruppo Dainese sale a bordo di Emirates Team New Zealand per la Coppa America 2017 con il nuovo SEA-GUARD, indispensabile per la protezione dell’equipaggio durante le regate.

Lo storico marchio italiano Dainese ha annunciato la partnership con Emirates Team New Zealand nel corso della conferenza stampa durante EICMA 2016 – Esposizione Mondiale del Motociclismo – confermando così il suo impegno nella ricerca di soluzioni innovative per la protezione negli sport dinamici.

Dainese sceglie Emirates Team New Zealand, da sempre all’avanguardia nel panorama velico internazionale, per esplorare un nuovo settore. Questa partnership va ad aggiungersi ad altre collaborazioni di successo che l’azienda ha intrapreso nel passato.

Dainese Team New Zealand

In 40 anni di storia Dainese è stata infatti a fianco di grandi campioni come Valentino Rossi e ha dato vita ad ambiziosi progetti quali la realizzazione – in collaborazione con MIT ed ESA (European Space Agency) – di speciali tute che garantissero protezione agli astronauti nello spazio.

Ospite speciale della presentazione è stato Max Sirena, ex skipper di Luna Rossa, ora Technical Advisor e membro del Management di Emirates Team New Zealand, che ha illustrato al pubblico il nuovissimo SEA-GUARD, lo speciale salvagente che indosserà l’equipaggio durante le regate.

Dainese Team New Zealand

SEA-GUARD, completamente ergonomico, è stato studiato per associare la funzione protettiva a quella di salvagente. Dainese sta inoltre raccogliendo e analizzando dati per equipaggiare SEA-GUARD con D-air®, il sistema di protezione che rileva situazioni di pericolo e automaticamente gonfia speciali airbag attorno al corpo dell’atleta. Creato inizialmente per i campioni del mondo di motociclismo, il sistema D-air® è stato successivamente sviluppato – in collaborazione con la FIS – per gli sciatori professionisti ed è ora ufficialmente utilizzato nelle World Cup Series.

Dainese Team New Zealand

Max Sirena, al termine della conferenza stampa, ha commentato: “Gli AC50, i catamarani ‘volanti’ con cui si disputerà la prossima Coppa America, sono quanto di più avanzato esista nello sport della vela in termini di tecnologia e prestazioni. Queste barche saranno in grado di raggiungere velocità mai viste prima quindi la sicurezza a bordo è diventata un aspetto fondamentale della preparazione. Avere al nostro fianco un partner innovativo e affidabile come Dainese ci dà senza dubbio una marcia in più. Fin da piccolo sono appassionato di moto è stato quindi per me un vero piacere dare oggi il benvenuto a Dainese nel team.”

Cristiano Silei, CEO di Dainese Group ha commentato: “Siamo onorati di supportare Emirates Team New Zealand in questo entusiasmante progetto. Introdurre la nostra tecnologia nel mondo della vela è perfettamente in linea con la nostra mission di promuovere e garantire la sicurezza negli sport dinamici. Non avremmo potuto pensare ad un partner migliore di Emirates Team New Zealand, con il quale condividiamo la passione per l’innovazione e la performance.”

Grant Dalton, CEO di Emirates Team New Zealand, che condivide con Max Sirena la passione per il motociclismo, ha concluso: “Le moto sono la mia seconda passione, conosco quindi bene Dainese e credo che condivida con il nostro team alcuni valori fondamentali. Emirates Team New Zealand è riconosciuto a livello internazionale per essere leader nel campo dell’innovazione e, proprio in questi giorni, i nostri velisti stanno testando SEA-GUARD in allenamento. Sono convinto che il risultato di questa collaborazione aprirà un nuovo capitolo della sicurezza in mare.”

Dainese Team New Zealand

I contenuti relativi alla partnership tra Dainese e Emirates Team New Zealand sono disponibili al link:
http://media.dainese.com

DAINESE GROUP
Fondata nel 1972 da Lino Dainese, Dainese produce abbigliamento protettivo all’avanguardia per la pratica di sport dinamici, quali il motociclismo, il ciclismo, gli sport invernali e l’equitazione. Nel 2007, Dainese ha acquisito il marchio AGV, brand conosciuto a livello internazionale per la produzione di caschi racing e sportivi. Nel 2015, il gruppo si è ampliato ulteriormente acquisendo il brand POC, marchio leader nella produzione di equipaggiamento di protezione dedicato al mondo degli sport invernali e del ciclismo.
L’abbigliamento protettivo di Dainese, AGV e POC sono l’emblema delle più innovative tecnologie applicate agli sport dinamici ed è utilizzato dai migliori atleti al mondo.

EMIRATES TEAM NEW ZEALAND
Emirates Team New Zealand ha lanciato la sfida alla 35^ America’s Cup che si svolgerà alle Bermuda nel 2017 ed è il team che ha ottenuto i maggiori successi nella storia recente del trofeo. Vincitore di due edizioni della Coppa America (1995 e 2000), nonché finalista e vincitore di tre ulteriori Louis Vuitton Cup, Emirates Team New Zealand raduna i migliori velisti al mondo. E’ l’unico team ad aver partecipato sia all’America’s Cup che alla Volvo Ocean Race, il giro del mondo in equipaggio, e continua a misurarsi in molti circuiti competitivi, come l’AudiMedCup e l’Extreme Sailing Series, incrementando ulteriormente la sua reputazione a livello internazionale. Le origini del team risalgono alla Coppa America del 1987 di Fremantle (Ovest Australia) e, Emirates Team New Zealand, è l’unico team che si finanzia commercialmente ad essere sopravvissuto dall’edizione 2007 dell’America’s Cup, quella con più sfidanti. Con alcuni dei migliori velisti, dei più innovativi progettisti e boat builder e, grazie alla visione e leadership di Grant Dalton, Emirates Team New Zealand è il team più all’avanguardia nel panorama velico internazionale.

Dainese Team New Zealand

Annunciati i vincitori del premio Rolex World Sailors of the Year 2016

Ancora una volta le storie dietro il Rolex World Sailor of the Year Awards evidenziano come la vela sia uno sport che incoraggia e premia determinazione, precisione e passione. Il mondo della vela si è riunito a Barcellona per celebrare i successi di alcuni dei suoi migliori atleti; quegli individui che hanno espresso prestazioni eccezionali nel corso degli ultimi dodici mesi, il tutto nella ricerca dell’eccellenza.

I vincitori del premio Rolex World Sailor of the Year 2016 sono stati annunciati in un’impressionante cerimonia di premiazione tenutasi presso la Casa Llotja de Mar, in presenza di circa 500 ospiti:

VINCITORE CATEGORIA UOMINI: Santiago Lange (Argentina)

Santiago è stato protagonista di una delle favole dell’Olimpiade di Rio 2016, vincendo la medaglia d’oro insieme a Cecilia Carranza Saroli nella classe Nacra 17. Con i suoi 54 anni, il sei volte olimpionico e due volte medaglia di bronzo era il più vecchio velista in gara, ma la sua storia va ben oltre la sua età. Appena un anno prima dei Giochi, a Lange è stato diagnosticato un cancro, per cui si è resa necessaria l’asportazione di un polmone. Essere presente sulla linea di partenza della gara era stato già di per sé un successo per l’argentino. Lange ha mostrato ciò che è possibile quando la passione è sostenuta da coraggio e determinazione.

Rolex World Sailors of the Year 2016

“Questo è un momento molto emozionante in una lunga carriera nel mondo della vela. E’ una vittoria per “noi”, perché non sarei riuscito a farcela senza Cecilia. Voglio ringraziare tutti gli altri candidati, che sono atleti che ammiro molto. Solo i migliori per davvero vincono la medaglia d’oro ai Giochi, e ho un grande rispetto per tutti gli altri candidati”.

Come riconoscimento per la sua impresa, Lange ha ricevuto un Rolex Oyster Perpetual Yacht-Master 40 appositamente inciso e un trofeo in marmo e argento raffigurante il globo, coronato da cinque spinnaker d’argento che rappresentano i continenti.

VINCITRICI CATEGORIA DONNE: Hannah Mills & Saskia Clark (Gran Bretagna)

Spronate dalla delusione di Londra 2012 nella classe 470, Hannah Mills e Saskia Clark hanno impostato con grande determinazione tutte i loro sforzi ed energie sui Giochi di Rio. Il loro percorso di avvicinamento alla rassegna a cinque cerchi ha rasentato la perfezione: oro alla Sailing World Cup Final 2015, argento agli World Championships 2015 e due ori nella World Cup 2016 hanno rivelato tutta le potenzialità di Mills e Clark. Una volta a Rio, la coppia britannica ha mantenuto le promesse: solo un disastro nella Medal Race poteva separarle dall’oro, cosa che non è accaduta. Clark e Mills hanno portato a termine quello che avevano iniziato vendicando la delusione di Londra.

Rolex World Sailors of the Year 2016

Saskia Clark ha commentato: “E’ assolutamente incredibile vincere questo premio, leggendo i nomi dei vincitori precedenti, autentiche leggende della vela. Davvero non ce lo aspettavamo”. Hannah Mills è stato altrettanto euforica: “La base della nostra intera campagna è stato il lavoro di squadra, il nostro legame. Questo premio è l’assoluto coronamento della nostra annata”.

A marcare il loro trionfo, Mills e Clark hanno entrambe ricevuti un Rolex Oyster Perpetual Yacht-Master 35S e lo stesso trofeo in marmo e argento di Lange.

Il Rolex World Sailor of the Year Awards, istituito nel 1994 e sponsorizzato da Rolex dal 2001, è uno dei più importanti riconoscimenti del mondo velico e nel tempo ha orgogliosamente premiato coloro che hanno dimostrato impareggiabile costanza, prestazioni e talento per la vela.

Rolex World Sailors of the Year 2016

Un dissalatore “su misura” per la nuova barca di Soldini

Comunicato stampa:

Schenker e Giovanni Soldini: connubio vincente a bordo del trimarano Maserati

Dissalatore “su misura” per la nuova barca di Soldini

Prosegue la collaborazione tecnica tra Schenker e Giovanni Soldini con l’installazione di un dissalatore a bordo del nuovo trimarano Maserati specificamente progettato e costruito per adattarsi al funzionamento in condizioni estreme.

La macchina è derivata dal modello di serie “Smart 30 Basic” ma è stata fortemente alleggerita rispetto alla versione commerciale. Il prodotto, che ha nella compattezza e nella semplicità di funzionamento alcune delle sue doti peculiari, è infatti costruito interamente in fibra di carbonio e pesa solo 18 kg risultando il dissalatore più leggero mai costruito in questa categoria.Schenker Smart 30

Proprio per la tipologia dell’installazione sono stati studiati accorgimenti speciali che consentono al dissalatore di funzionare correttamente ad ogni regime di velocità. L’impianto sarà quindi in grado di assorbire le sollecitazioni dovute al “volo” dell’imbarcazione a velocità sostenuta in planata sulle onde oceaniche.

Il dissalatore Schenker di nuova generazione trasforma l’acqua di mare in purissima acqua dolce utilizzando solo una piccola quantità di energia elettrica. A bordo di Maserati avrà la funzione di fornire acqua potabile e acqua per reidratare cibi liofilizzati ad un equipaggio medio formato da 6-7 persone.

Schenker Maserati
Maserati

Come tutti gli impianti Schenker, l’apparato installato su Maserati è realizzato con materiali completamente esenti da corrosione. Anche questo dispositivo si avvale del sistema brevettato ENERGY RECOVERY SYSTEM® che amplifica la pressione fornita da pompe a bassa pressione e consente un rendimento energetico molto elevato. Il consumo elettrico dell’apparecchiatura è mediamente di soli 4 Watt per litro.

Schenker GIovanni Soldini
Giovanni Soldini

Schenker (www.schenker.it) è una società leader nel mondo nella produzione di dissalatori a recupero di energia idonei a fornire soluzioni ecosostenibili semplici ed affidabili per la produzione dell’acqua. La società detiene 3 brevetti ed investe continuamente in ricerca e sviluppo per garantire ai propri clienti le soluzioni migliori. La mission è offrire un prodotto di altissima qualità ad elevato contenuto di innovazione in grado di soddisfare le aspettative più esigenti per garantire al cliente prodotti di qualità e servizio eccellente. I dissalatori Schenker, in alternativa alle pompe ad alta pressione dei dissalatori tradizionali, utilizzano un nuovo dispositivo brevettato, detto “Energy Recovery System” che consente una riduzione dei consumi elettrici fino all’80%.

Vendée Globe: nuvole e temporali all’orizzonte

Hugo Boss Vendée Globe 2016 Alex Thompson
Hugo Boss – Credit: Lloyd Images / AT Racing

Vendée Globe 2016 – Trascorsa la prima settimana di navigazione, circa un terzo dei partecipanti ha già doppiato le Isole di Capo Verde percorrendo poco più di 2500 miglia. In testa <Hugo Boss> che ha superato <Banque Populaire VIII> grazie ad una buona accelerazione.

Si conferma la validità dell’utilizzo dei foil: cinque dei primi sei scafi della classifica sono dotati di questo dispositivo.
L’eccezione è rappresentata da <PRB> di Vincent Riou, in configurazione tradizionale, che si mantiene al secondo posto a circa 40 miglia, anche se tallonato molto da vicino dal terzo e quarto classificato.

vendee_globe_situazione_13112016Didac Costa, dopo l’avaria che lo ha costretto a tornare a Les Sables d’Olonne, ha potuto ripartire per la regata grazie ad una eccezionale mobilitazione del suo team.
I giorni di navigazione perduti per la riparazione pesano oltre 1800 miglia di svantaggio dal primo.

Diverse avarie si sono verificate su altri scafi: forse la più pesante quella che ha colpito <Initiatives Coeur>, con la parte terminale in carbonio dell’albero che si è spezzata.
Lo skipper per tentare una riparazione sarà costretto ad effettuare una sosta a Capo Verde o altrimenti al ritiro.

L’area di calma “ZCIT” tipica della zona di convergenza equatoriale si mostra insolitamente meno estesa ed all’orizzonte già si profilano nubi che annunciano ai primi sette skipper un possibile cambiamento delle condizioni meteo con l’avvicinarsi alla linea dell’Equatore.
La settimana che inizia, passate le zone di brezze leggere, sarà di grande impegno per gli skipper…